La scorsa domenica 19 novembre la comunità di Cameri ha salutato i Padri Passionisti che lasciano la diocesi dopo quasi 140 anni di presenza. Di seguito pubblichiamo il messaggio di ringraziamento e di saluto che il vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Franco Giudice ha letto durante la celebrazione.
Porto volentieri il grato ricordo e il ringraziamento del nostro Vescovo Franco Giulio e della Diocesi di Novara per tutto ciò che la Comunità dei Padri Passionisti ha attuato in questi 138 anni di presenza a Cameri presso il Santuario della Madonna di San Cassiano. Naturalmente sono più belli i momenti in cui si accolgono persone e Comunità religiose quando vengono a far parte della nostra Chiesa piuttosto che quando si deve porgere il saluto… Ma il ringraziamento è dovuto!
Tutto si era avviato con una missione popolare dei padri Passionisti a Cameri nel 1884. L’entusiasmo suscitato dai Predicatori fu tale da domandarne una presenza stabile nel territorio parrocchiale. Fu così che la loro attività si avviò in questa zona del Novarese già nell’estate del 1885, con un decreto del Vescovo di Novara mons. Stanislao Eula.
Due i sacerdoti inizialmente presenti, ma nel 1888 i religiosi erano già 14: 8 sacerdoti, 5 fratelli religiosi non sacerdoti, e uno studente. Impegno principale sarebbe stata la predicazione, avviatasi prima nell’ambito diocesano, dall’alto Novarese alla Bassa Lomellina, per raggiungere gradualmente tutto il territorio nazionale, al punto da dover chiedere rinforzi dai conventi della Toscana per affrontare un compito gravoso ma entusiasmante!
Non sarebbero mancati prove e anche momenti drammatici, in particolare in occasione dei due conflitti mondiali, sempre affrontati però con prudenza, coraggio e anche con creativa intraprendenza, come quando, durante la Seconda Guerra mondiale, si salvò il Convento, già destinato ad essere requisito da un gruppo di ufficiali tedeschi, sostenendo la sua extraterritorialità in quanto alla diretta dipendenza della Santa Sede… L’issare a guerra appena conclusa la bandiera pontificia assieme al tricolore nella festa del Santo Fondatore S. Paolo della Croce era come elevare un inno alla Provvidenza…
La nostra Diocesi non può quindi che essere grata ai Padri Passionisti, anche per le diverse attività di questi ultimi anni: per la predicazione nelle parrocchie, per la disponibilità costante e preziosa dimostrata per il sacramento della Penitenza, per l’approfondimento della Parola di Dio offerto a molti gruppi, per chi ha assunto per diversi anni il delicato carisma di Esorcista diocesano, per l’accompagnamento spirituale di tante persone e anche di diversi sacerdoti… Ma soprattutto per la loro presenza. Chi vive nello stato di ‘Vita Consacrata’ annuncia, anche in modo silenzioso, il primato di Dio nell’esistenza del mondo, ed è come un richiamo vivente dell’eternità. Di questo siamo tutti grati ai Padri Passionisti!
Don Franco Giudice
Vicario episcopale per il clero e la vita consacrata