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Compie 50 anni il “Cursillo di cristianità” in diocesi di Novara: il primo dei “piccoli corsi” venne organizzato nel 1973 con l’aiuto del gruppo della diocesi di Genova. Per celebrare l’anniversario del mezzo secolo si è tenuto, lo scorso 23 settembre al “Don Bosco” di Borgomanero, un incontro diocesano con il vescovo Franco Giulio, durante il quale è stato presentato il libro di Edlira Comoli “Vivere per testimoniare”.

Il “cursillo”, un percorso di introduzione alla fede e alla vita cristiana, «è una singolare forma di testimonianza cristiana e di animazione missionaria e spirituale – ha detto il vescovo -. In un tempo dove la fede sembra raffreddarsi, c’è bisogno di credenti che sappiano far gustare il cuore della vita cristiana e che siano capaci di proporre di nuovo un piccolo percorso di cristianesimo!». «È un roveto ardente – ha continuato – che non si spegne mai come si legge nella Bibbia, e proprio noi siamo chiamati a mantenerlo accesso. È il rinnovarsi incessante del battesimo in una vita di comunione con Dio».

Dopo l’intervento del vescovo, il saluto di don Brunello Floriani, vicario episcopale per la pastorale e la testimonianza di alcune persone che hanno vissuto l’esperienza dei “tre giorni”.

L’incontro si era aperto con i saluti del coordinatore diocesano Marcello Ferè, dell’Animatore spirituale diocesano don Stefano Gallina per proseguire con il coordinatore nazionale dei Cursillos Carlo de Benedetti, il coordinatore territoriale Pino Graziano, l’animatore spirituale territoriale don Fabrizio Barlozzo e il saluto del coordinatore nazionale uscente Armando Bonato. Presenti anche rappresentanti provenienti dalle diocesi di Genova, Acqui Terme, Ventimiglia, Biella, Savona, Mondovì, Milano e Como.

Un appuntamento che ha riunito tanti cursillisti così come ha fatto Comoli nel suo libro che racconta il movimento in diocesi dagli inizi sino alla presentazione delle Ultreyas (Ultreya è il saluto che si scambia sul Cammino di Santiago e avrebbe lo stesso significato di alleluja, ndr) attive oggi: quelle di Novara, Borgomanero, Verbania e Valsesia. «Per realizzarlo – ha spiegato Comoli – ho voluto utilizzare la metodologia del lavoro di gruppo che è una caratteristica del Movimento stesso. Dal testo del vescovo e dagli scritti di alcuni dei componenti del coordinamento nazionale, si può capire che cos’è il Cursillo, qual è il suo stile e a chi si rivolge».

L’articolo sul nostro settimanale, in edicola venerdì 29 settembre. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui

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