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L’acqua grazie alle precipitazioni dei giorni scorsi e a quelle che potrebbero arrivare nei prossimi, non manca. Ma gli invasi pieni e le scorte superficiali ai massimi non devono far dimenticare che si tratta di un bene prezioso e non garantito in vista di una estate siccitosa. Di qui la necessità di non ripetere gli errori e di pianificare accuratamente la strategia di conservazione delle risorse idriche.

L’ammonimento arriva da Coldiretti che invita a considerare come «le precipitazioni degli ultimi giorni in Piemonte non sono di certo risolutive di una crisi idrica che va avanti ormai da anni. Buona parte della pioggia è infatti finita nel mare senza che si sia potuto immagazzinarla».

Resta quindi improrogabile, dice Coldiretti, la realizzazione di una rete diffusa, quindi a basso impatto ambientale, di infrastrutture multifunzionali di trattenuta e accumulo, «solo in questo modo – spiega l’associazione – riusciremo a garantirci stabilmente in futuro le sempre più preziose riserve idriche, garantendo al contempo una migliore gestione del territorio in termini di prevenzione dai danni alluvionali». L’invito è al coordinamento tra gli enti preposti alla gestione idrica ed è necessario, «attraverso un’attenta pianificazione, mettere in atto interventi strutturali per efficientare ed incrementare la capacità complessiva di stoccaggio delle risorse idriche, attraverso l’impiego di fondi strutturali iniziando da quelli stanziati nell’ambito dello Sviluppo rurale».

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