In uno scenario politico in continua evoluzione per la presidenza della Regione Piemonte, arrivano i primi punti fermi.
La candidatura di Alberto Cirio è stata finalmente ufficializzata.
«I presidenti di Basilicata, Piemonte e Umbria che hanno ben governato saranno i candidati di tutto il centrodestra unito ai prossimi appuntamenti elettorali regionali», affermano in una nota congiunta di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Udc.
Nel centrosinistra intanto l’empasse nell’accordo con i 5 Stelle, che va avanti da mesi, dovrebbe naufragare perché le posizioni paiono inconciliabili a differenza di quanto è avvenuto in Sardegna e in Abruzzo. Il candidato dovrebbe quindi venir fuori il prossimo 16 marzo dall’assemblea regionale del PD. Come è noto in corsa ci sono il consigliere regionale torinese Daniele Valle e la parlamentare cuneese Chiara Gribaudo, braccio destro di Shlein. Le correnti troveranno un accordo prima o si arriverà ad una conta dagli esiti incerti?
Pur in assenza di veti esplicitati, i due candidati paiono su posizioni inconciliabili l’uno rispetto all’altro. Uno scenario nel quale si prospetta sempre più concreta una terza via, quella che porta alla candidatura di Domenico Rossi. Il segretario regionale, da mesi è impegnato nella trattativa senza esito con i Cinquestelle e a tenere a bada i due aspiranti candidati. In questo scenario che gli ambienti della politica locale definiscono tutt’altro che improbabile ma in cui le bocche restano cucite almeno fino al 16, ha ripreso vigore anche l’aspirazione a una candidatura tra i Dem: se Rossi fosse candidato a Governatore, infatti, libererebbe un posto in lista a cui ora parecchi guardano con interesse, ad iniziare dai nomi più vicini a Rossi, come la consigliera comunale Milù Allegra o il segretario provinciale Rossano Pirovano a cui sarebbe affiancato un nome del territorio.
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