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Prendiamola in mano, prima che ci prenda la mano. Che cosa? L’intelligenza artificiale, la parola dell’anno, questo “sintagma” che ci accompagnerà per tutto il 2024 e oltre. Perché AI è esplosa improvvisamente, tanto da riecheggiare nelle parole di Papa Francesco e nel discorso di fine anno del Presidente Mattarella. Dominiamola, facciamola nostra, sfruttiamo tutte le potenzialità piuttosto che subirla e diventarne gli schiavi del Terzo Millennio o i “colonizzati digitali”. «Perché, per la prima volta una tecnologia viene vista anche nei suoi aspetti negativi» ha detto don Piercarlo Maggiolini, parlando di “Sfide etiche dell’intelligenza artificiale” all’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) di Novara.

Nell’incrocio lavoro-impresa-fede, don Maggiolini parla con cognizione di causa e senza remore, lui che pratica futuro con un grande avvenire dietro le spalle. Ingegnere elettronico, oggi sacerdote alla parrocchia Sacro Cuore del capoluogo, assistente spirituale di “Rinascita”, è stato docente al Politecnico di Milano, ha insegnato nelle Università di Calabria, Cairo, San Paolo del Brasile. Una somma di esperienze umane, professionali e di vita vissuta che lo portano a “dire la sua” su un tema che lui pratica e che sta diventando pervasivo. Poco importa se alla domanda «Quanti di voi usano ChaptGPT?» si alza una sola mano, la realtà è che l’intelligenza artificiale è già tra noi, con tutte le sue positività e negatività legate all’occupazione, alla comunicazione e alla manipolazione.
«Tanto che – anticipa il relatore – Passio, il tradizionale ciclo novarese di incontri pasquali, sarà dedicato proprio a queste tematiche».

Occasioni e appuntamenti planetari che ci attendono in questo 2024 saranno banco di prova per gli effetti che l’intelligenza artificiale potrà produrre. «Pensiamo soltanto alle elezioni che si terranno in molti paesi, anche in Italia – sottolinea don Maggiolini – sicuramente da qualche parte l’influsso informativo-manipolatorio ci potrà essere. Siamo di fronte a una macchina intelligente che può modificare le cose, con messaggi personalizzati e individualizzati. Il rischio di un effetto antropomorfico è evidente». Come dire: la macchina umanizzata che soggioga e comanda, al punto che la verosimiglianza della risposta cercata da parte dell’utente conterà più della verità. «Tutto ciò può accadere quando non si è in possesso di elementi per verificare le fonti».

Tutto negativo? Assolutamente no. L’“Artificial Intellingence” con l’avvento di tecniche di “machine learning” può facilitare soluzioni di analisi di immagini, applicazioni generative di riproduzioni di opere d’arte, interazioni con la medicina ecc. Ma attenzione, alla base deve esserci il comportamento etico. Le violazioni sono in agguato. Recente è la causa che il New York Times ha intentato nei confronti di OpenAI e Microsoft per un presunto “furto” di articoli usati per addestrare “chatbot” (software che simula e elabora conversazioni umane scritte o parlate) in concorrenza con il giornale. Ancora tutto da verificare, ma ci dà il senso di una guerra invisibile combattuta a colpi di algoritmi. «E poi – aggiunge don Maggiolini – attenzione all’effetto pregiudizio e di cautela inserito negli algoritmi. Una specie di “politicamente corretto” che a priori mette in guardia l’utente. Un esempio? Ho chiesto la traduzione dal francese di un libro riguardante l’Islam e la risposta è stata: guarda che confligge con la nostra policy, stai attento».

L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola venerdì 12 gennaio con gli approfondimenti e altre notizie dal territorio. Il settimanale nelle edizioni Il Cittadino Oleggese, Il Ricreo, L’Azione e L’Eco di Galliate può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui

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