Non sarà l’intelligenza artificiale a condizionare il nostro futuro e il mondo del lavoro. A patto che gli uomini, anzi “gli esseri umani” siano in grado di progettare la IA al loro servizio. Pone l’accento su “esseri umani” la professoressa di Digital Ethics and Defence Technologies dell’Università di Oxford, Mariarosaria Taddeo, “cervello” Made in Italy, per ricordare che sull’intelligenza artificiale ha qualcosa da dire anche l’universo femminile.
E lo pronuncia a chiare lettere in uno dei “santuari” della tecnologia, all’Amazon Operation Innovation Lab di Vercelli, dove persone e robot e l’industria 5-0 dialogano ogni giorno. Gianni Filippa, presidente di Confindustria Novara-Vercelli-Valsesia, ha scelto questa sede per l’assemblea generale degli iscritti. Un momento per contarsi, confrontarsi e guardare al futuro. E ha voluto che l’argomento dell’anno fosse centrato proprio sull’intelligenza artificiale, le prospettive, i rischi. L’etica, appunto, innazitutto. “Che dovrà essere presente a monte – aggiunge Taddeo – quando si progetta l’intelligenza artificiale. Facendo le scelte giuste, affinché non vada a discapito degli esseri umani”.
“Tema centrale, ricorrente nella storia. – ha sottolineato Filippa – Che merita una riflessione, per concentrarsi sull’umanizzazione della tecnologia e sulla creazione di un futuro, non soltanto del lavoro, sempre più digitale, che rispetta e valorizza le persone con l’obiettivo di migliorare il benessere e la qualità della vita”.
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