Si chiama “Spillibot” ed è un gioco didattico ‘made in Novara’, che punta ad aiutare i bambini con qualche difficoltà nell’apprendimento.
Al momento è un prototipo, ma presto potrebbe entrare in produzione. Certo alcune scuole di Novara e di Vercelli l’hanno già potuto ‘sperimentare’ e – giocando – imparare nuove nozioni.
A idearlo, un team novarese-biellese, con una nascita, però, interamente ‘gaudenziana’. Tutto è partito, infatti, in una tesi di laurea svolta all’Accademia di Belle Arti Acme, per il corso in Graphic Design e Art Direction.
La squadra è composta da Alfredo Ghidelli, docente alla scuola di via Costantino Porta e da sempre promotore di iniziative dal forte carattere sociale, e da Alessia Spilabotti, originaria di Biella e sua studentessa, laureata con “Spillibot” nel 2022.
Il nome del gioco si ricollega chiaramente al cognome della giovane, «era il mio soprannome nella mia classe a scuola» – dice – ma, in qualche modo, rimanda anche a una delle componenti del gioco.
“Spillibot”, infatti, presenta al suo interno come degli ‘spilli’ che, in realtà, non sono altro che i chiodini colorati che tanti bambini degli anni ‘80 hanno ampiamente conosciuto.
Chiodini colorati che stanno a indicare le materie, inglese, matematica, italiano, scrittura e scienze.
Un gioco senza alcunché di elettronico, questa è stata una scelta precisa dei due ideatori, ma che tiene alta l’attenzione del bambino.
«Ogni anno – spiega Ghidelli – deposito dei progetti di tesi innovativi e sperimentali, che siano in grado di dare vita a qualcosa che possa fare del bene. In questo caso volevo realizzare un gioco educativo che aiutasse i bimbi ad apprendere nuove nozioni con l’utilizzo di un supporto divertente, colorato e innovativo».
Un gioco che attirasse il bimbo, suscitando «curiosità e tanta voglia di imparare».
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