Gianna “Giannina” Robichon è la Resga 2023. La vincitrice del bizzarro concorso varallese, che ogni anno per tradizione vota la persona più noiosa, fastidiosa, pedante e rompiscatole della città, è stata proclamata nel pomeriggio della scorsa domenica 19 marzo in piazza Racchetti, al termine della sfilata del carro allegorico allestito dal Comitato carnevale “Dughi” di Varallo vecchio ed accompagnata dal gruppo musicale “Tacabanda” di Quarona.
Dopo gli anni di sospensione imposti dalle misure di sicurezza che il governo aveva adottato per fare fronte alla pandemia di covid-19, la ricomparsa della Giurnàa d’la Resga nella sua formula abituale rappresenta un gradito ritorno alle antiche tradizioni del capoluogo valsesiano. Festa satirica di antichissima memoria, colpo di coda del carnevale di Varallo che come una sega (“resga”, nello schietto e virile dialetto valsesiano) taglia in due il tempo della Quaresima, la Resga prevedeva un tempo uno scambio tra amici e conoscenti di lettere e pacchi dono contenenti insulti scherzosi, battute, calunnie e motti di spirito rigorosamente anonimi.
Negli ultimi decenni invece si è preferito giocare sul doppio senso della parola “resga”, che può indicare anche per l’appunto una persona molto noiosa od insistente, creando questo concorso che certo merita uno dei primi posti tra i più originali e simpatici di tutto il nord Italia. Anche la cena ed il veglione in maschera che un tempo concludevano la festa non si fanno più da tanti anni, rimpiazzati da un relativamente più sobrio pranzo conviviale che quest’anno si è tenuto presso l’albergo-ristorante “Italia”. È invece rimasta immutata dai tempi del primo dopoguerra l’usanza di allestire un piccolo carro allegorico, versione ridotta di quei “mostri” che attraversavano un mare di folla durante gli antichi carnevaloni varallesi e ancora adesso trionfano durante il Corso mascherato di Borgosesia.
Giannina, purtroppo, non ha potuto essere presente a ricevere fisicamente il trofeo, ma i ragazzi del comitato hanno comunque voluto omaggiarla affettuosamente: «Pur essendo una resga – hanno detto – resta sempre una signora. E come la resga, con i denti affilati, taglia la vita in due come fosse burro impegnandosi nonostante le difficoltà in tante associazioni».
Nel corso del pomeriggio c’è stata infine anche la distribuzione della Cansun d’la Resga 2023, una poesia satirica in dialetto, il ricavato della cui vendita servirà a sostenere le attività del comitato “Dughi”.