Un bar o un negozio in meno nei piccoli Comuni è una perdita per tutti e così la Regione Piemonte, per favorire, tramite un bando Uncem, la rivitalizzazione dei borghi e il miglioramento della qualità della vita in montagna, ha stanziato tre milioni di euro per il mantenimento e lo sviluppo delle “botteghe dei servizi”.
Si tratta di esercizi commerciali per la vendita al dettaglio di generi alimentari e beni di prima necessità, nei quali si integrano attività di informazione per migliorare la qualità della vita dei residenti: consegna domiciliare gratuita, internet point, spazi per il co-working sono solo alcuni dei servizi previsti.
In totale sono settantacinque i comuni piemontesi, con popolazione inferiore ai cinquemila abitanti, nei quali si trovano le botteghe finanziate e sette sono nel Vco: Arola, Bannio Anzino, Beura Cardezza, Macugnaga, Re, Trontano, Vanzone con San Carlo. Abbiamo chiesto ai primi cittadini di Re e Macugnaga cosa ne pensano di questa iniziativa.
Ne è entusiasta Alessandro Bonacci, sindaco della perla del Rosa. «Due negozi di generi alimentari e prodotti tipici – dice Bonacci – hanno usufruito di questo bando. Si tratta di due negozi di alimentari di Staffa: uno gestito da Milena Ruppen e dal figlio Matteo Oberto e l’altro gestito da Albis Betta con la moglie Federica Corsi. Il negozio di alimentari di Maria Rita Pella e la macelleria di Amedeo Fracei sono in buona posizione in graduatoria ma non finanziati, tuttavia potrebbero esserlo successivamente. Il contributo massimo era di 30.000 euro che è già significativo e quindi ben venga».
L’Uncem, che si fa portavoce di quelle che sono le richieste e i bisogni delle realtà di montagna, propugna una fiscalità differenziata e peculiare nelle zone ad alta marginalità socio economica e nelle aree montane interne, per sostenere le imprese e contenere la desertificazione commerciale; a tal proposito, il sindaco di Macugnaga sottolinea: «C’è un abbandono di servizi anche essenziali, perché, purtroppo, le zone disagiate subiscono la concorrenza importante dei supermercati: il cittadino, quando scende dalla valle va a far la spesa, mentre nel paese acquista solo le cose essenziali, lo stesso fanno gli occupanti delle seconde case, che arrivano in montagna con la borsa della spesa già fatta».
Questa tendenza è da invertire: si deve incentivare la scelta, da parte del consumatore, dei piccoli negozi presenti nelle valli, evitando che la concorrenza della grande distribuzione pregiudichi l’economia di prossimità.
L’articolo integrale sul bando della regione Piemonte, accanto a notizie dal territorio dell’Ossola sul nostro settimanale – nelle edizioni Il Popolo dell’Ossola, l’Informatore del Cusio, Il Verbano – in uscita in edicola da venerdì 19 maggio e disponibile anche online,