Cinque sale per un allestimento tutto nuovo che si presenta ai visitatori in occasione del San Gaudenzio 2023.
È quello che propongono i Musei della Canonica del Duomo di Novara, con un percorso dedicato agli abiti ecclesiastici, ma che offre anche uno spazio con antiche Bibbie dall’Archivi diocesano e capitolare.
A presentarlo, il direttore dei Musei, Paolo Montcelli. «Molto di quanto esposto era già a disposizione della Diocesi, altro è esito di un impegnativo lavoro di ricerca. Un grazie va a don Paolo Milani, direttore dell’Archivio storico diocesano, a Marco Boggio e a Sara Zoppellaro per il fondamentale contributo che hanno dato nella realizzazione di questa nuova esposizione».
Nella prima sala, dedicata a monsignor Carlo Allorio e dal titolo “Dalla campagna vercellese al Concilio Vaticano II. Viaggio nella storia attraverso gli abiti ecclesiastici”, si possono trovare abiti del sacerdote che, nato a Villata, è stato uno dei quattro novaresi diventato vescovo dopo essere stato arciprete di Trecate. Il 23 agosto del 1942, infatti, Allorio divenne il pastore della Diocesi di Pavia, consacrato dall’allora vescovo di Novara, Giuseppe Castelli. Qui si trova l’abito invernale da prete con il mantello e il cappello in pelo e quello da vescovo, ma anche un vestito del segretario . «Tutto il materiale ci è stato gentilmente concesso per l’esposizione dal parroco di Villata, don Rinaldo Vanotti», dice Monticelli. Sulla parete la storia del sacerdote e lo stemma episcopale di Allorio.
Nel percorso si può poi incontrare una sala dedicata a tre papi, dove i visitatori non troveranno più abiti ecclesiastici, bensì alcuni paramenti liturgici, come il rocchetto (la sopravveste bianca, solitamente di lino, con pizzo e lunga sino a mezza gamba) di Pio XII, quando il futuro pontefice era ancora cardinale, o il calice e la patena (piccolo piatto in metallo prezioso utilizzato per contenere l’ostia) di Paolo VI. In esposizione anche la lettera di donazione autografa di don Pasquale Macchi, segretario di Papa Montini, alla persona che poi l’ha consegnato alla Diocesi. E ancora una casula (il paramento sacerdotale a foggia di mantello, con una sola apertura alla sommità) realizzata dalle monache del Monastero Mater Ecclesiae dell’Isola di San Giulio per papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita ad Arona per il quarto centenario della morte di San Carlo Borromeo. «Abbiamo inoltre preparato una sala – aggiunge Monticelli – con le custodie di diversi oggetti liturgici (calici e ostensori ad esempio), che vanno dal ‘600 all”800. In esposizione manufatti che raramente qualcuno può vedere così da vicino. Sono realizzati in legno, ma anche in cuoio e pelle con filigrana in oro».
Un ulteriore spazio, quello della sala capitolare, è dedicato alla mostra temporanea di alcune Bibbie. «La più antica in esposizione – spiega don Milani -, risale al XIII secolo. Abbiamo anche alcuni testi a stampa del ‘400 e volumi del Seicento e del Settecento».
«Le sale le rinnoviamo periodicamente – dice ancora Monticelli -. In questo caso abbiamo voluto creare qualcosa di nuovo, di originale, dedicando anche una sala al nostro vescovo emerito, cardinale Renato Corti».
Per gli orari di accesso alle sale del museo e prenotare le visite guidate, è possibile visitare il sito www.museiduomonovara.it.