Oltre 200 ragazzi delle medie e del biennio delle superiori stanno per incominciare a vivere l’esperienza dei campi scuola diocesani vocazionali a Spiazzi di Gromo. Divisi in due gruppi, accompagnati da una decina di sacerdoti, due seminaristi e da un gruppo di quasi 50 animatori dei loro oratori, trascorreranno una settimana in montagna (dal 6 al 13 i ragazzi delle medie e dal 13 al 21 i giovani delle superiori), all’insegna della condivisione e della scoperta di sé e degli altri. «I campi scuola, quelli diocesani come anche quelli che centinaia di ragazzi stanno vivendo con la propria parrocchia, sono un tempo importante per i ragazzi, perché permette loro di scoprire concretamente cosa significa essere fratelli nella sequela del Signore, attraverso momenti di gioco, riflessione, cammino e preghiera – spiega don Gianluca De Marco, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile -. Quelli vocazionali, che vivremo a Spiazzi di Gromo, avranno un respiro diocesano: vedranno riuniti insieme ragazzi di parrocchie diverse – da quelle novaresi alle ossolane – che condivideranno la propria esperienza e i propri cammini di crescita e di fede». La proposta dei campi diocesani è la risposta al desiderio di camminare insieme e di proporre ai ragazzi un’esperienza di Chiesa con i ragazzi che vivono un cammino di fede negli altri oratori del territorio diocesano e al bisogno di alcune realtà più piccole di offrire ai giovani una proposta estiva con i propri coetanei.
La condivisione del progetto
«Una proposta che abbiamo costruito insieme – spiega don Luca Favero, responsabile dell’Oratorio della parrocchia di Sant’Antonio di Novara -. Animatori e sacerdoti delle parrocchie che hanno scelto il campo diocesano hanno lavorato insieme per progettare giochi, attività e per l’organizzazione più pratica del campo. Si è costituita una vera e propria equipe che ha condiviso un pezzo di cammino e che ha preparato anche la formazione per gli animatori dei ragazzi. Già questa preparazione al campo scuola è stata una bella esperienza: ciascuno ha potuto portare la propria esperienza, i propri talenti, e li ha condivisi con gli altri». Nell’equipe dei campi scuola diocesani, coordinata da don Gianluca, vi sono stati lo stesso don Luca Favero, don Mauro Baldi, don Denis Paglino, don Marco Borghi, don Alberto Bovio, don Fabrizio Fè, don Vincenzo Formisano, don Roberto Sogni, e gli educatori Luca Ariola, Francesco Fittipaldi, Denise Manfredi e Francesca Zanetta.
Le parrocchie coinvolte
Ad essere coinvolte sono otto parrocchie: Sant’Antonio e Sacro cuore di Novara, Borgomanero; Gravellona Toce; Ornavasso; Vergante e Galliate.
La tradizione
I campi scuola vocazionali sono una tradizione diocesana, rimessa nel calendario della diocesi dal 2020. Come quelli organizzati tra gli anni 90 e i primi anni 2000 dal Centro diocesano Vocazionale, durante i campi si alterneranno i giochi insieme sui grandi prati, la fatica e la meraviglia durante le passeggiate, il silenzio nei momenti di preghiera, le riflessioni insieme, i canti intorno al falò, le risate con gli amici di sempre e con i giovani degli altri oratori.
Il tema vocazionale
L’itinerario pensato per i ragazzi trova il suo punto di partenza nel Libro del profeta Giona e sviluppa il tema della speranza, legandosi alla 61° Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, che ha come titolo proprio “Creare casa”. Filo rosso di tutte le attività del campo sarà il Libro del Profeta Giona.
«Il viaggio di Giona – prosegue don Gianluca De Marco – sarà anche il nostro viaggio: la chiamata, le prove della vita, l’accettare la Misericordia di Dio». I ragazzi impareranno, giorno dopo giorno, che potranno riconoscersi simili a Giona. «Anche loro sono chiamati da Dio a rispondere secondo il proprio modo di stare al mondo. Il cammino di Giona è simile a quello dei ragazzi, ma è originale e spiazzante: la sua storia non teme di mettere in scena le meschinità e le piccolezze del cuore umano per liberare da quello che impedisce alla vita di fiorire e crescere nel “Sì”. Auguriamo a tutti i partecipanti di vivere dei giorni bellissimi di gioia, fraternità, condivisione, di amicizia e fiducia con il Signore Gesù».
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