Sono 33 le persone richiedenti asilo in arrivo a Gravellona Toce nel mese di settembre. I migranti provenienti da Bangladesh e Pakistan sono da mesi in Italia e ospitati presso la struttura Sacra Famiglia di Intra. Tra loro c’è una famiglia con tre bambini in età scolare e tutti – tranne tre – presentano una situazione lavorativa o di tirocinio avviata. Queste informazioni sono state rese note nel corso dell’incontro pubblico voluto dal sindaco Giovanni Morandi come momento informativo e di confronto per la cittadinanza grazie alla presenza del viceprefetto Roberto Dosio e della funzionaria dell’Ufficio Immigrazione della prefettura di Verbania Chiara Fael.
A destare preoccupazione secondo alcuni cittadini è la collocazione dei migranti nella struttura dell’ex albergo Sant’Antonio in crociera «l’ubicazione centrale del Centro di Accoglienza Straordinaria non deve intimorire – afferma Morandi – L’aggiudicazione dell’appalto è ancora in fase istruttoria, ma sarà gestito dall’associazione che già si occupa dell’ostello comunale di Pallanza e che negli scorsi mesi ha accolto una quarantina di migranti. Nel mese di giugno una ventina di persone sono state traferite in una ex casa vacanza a Brovello per poter lavorare con la stagione turistica».
Il viceprefetto Dosio ha assicurato l’affidabilità del gestore e sottolineato che le persone in arrivo conoscono e rispettano le regole.
Continua a far discutere la dichiarazione del segretario Lega Vco Enrico Montani che ha definito l’apertura del Centro di accoglienza straordinaria una scelta inopportuna, definendo Gravellona Toce una città ad elevato tasso di microcriminalità.
Parole non passate inosservate all’amministrazione comunale gravellonese che ha prontamente risposto alle accuse: «Abbiamo letto con sconcerto le parole del Senatore della Repubblica Enrico Montani a commento dell’incontro pubblico con la Prefettura che peraltro ha abbandonato precocemente. Definire la città di Gravellona Toce “una città di per sé ad alto elevato tasso di microcriminalità” è falso e offensivo. Pretendiamo le scuse immediate da un rappresentante della Repubblica che esprime parole così violente nei confronti di una città che non frequenta e che non vive e che molto evidentemente non conosce neppure dalle informazioni statistiche che la descrivono. Valuteremo con i nostri legali la possibilità di tutelare l’immagine della nostra Comunità da questi attacchi vili e strumentali»
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