«Annuncio con grande gioia ai Sacerdoti e alla comunità diocesana di Novara che il nostro caro e stimato Mons. Filippo Ciampanelli, in servizio alla Santa Sede come Sottosegretario del Dicastero per le Chiese Orientali è stato eletto vescovo, titolare della sede di Acque di Mauritania». Lo scrive il vescovo Franco Giulio in una nota su diocesinovara.it, a seguito del comunicato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede poco dopo mezzogiorno di oggi, domenica 12 gennaio.
«La diocesi è in festa – scrive ancora il vescovo – perché un suo Presbitero amato può continuare a servire la missione del ministero del Papa, con una particolare attenzione alle Chiese d’Oriente che rappresentano il secondo polmone della Chiesa, ricco di tradizione liturgica, teologica e caritativa. La nostra gratitudine è rivolta a Dio e a papa Francesco e diventa fraterna preghiera e amicizia per questo passaggio importante di un figlio della Chiesa novarese».
Sacerdote dal 2003
Nato il 30 luglio 1978 a Novara, è stato ordinato sacerdote dal card. Renato Corti il 21 giugno 2003. Dopo l’ordinazione ha proseguito gli studi, conseguendo il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma. Il 1° luglio 2009, dopo aver frequentato i corsi della Pontificia Accademia Ecclesiastica, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. È stato poi impiegato nelle Rappresentanze Pontificie in Georgia, Armenia, Azerbaigian e in Bielorussia, dal 2015 all’aprile 2024 ha prestato servizio presso la Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.
Sotto segretario del dicastero per le Chiese Orientali
Nello scorso aprile è stato nominato da Papa Francesco sotto-segretario del Dicastero vaticano per le Chiese orientali, guidato dal prefetto card. Claudio Gugerotti e dal segretario mons. Michel Jalakh. Il Dicastero si occupa delle comunità cattoliche orientali: «la struttura e l’ordinamento delle Chiese; l’esercizio delle funzioni di insegnare, di santificare e di governare; le persone, il loro stato, i loro diritti e doveri», come si legge nella Costituzione Apostolica Praedicate evangelium, con la quale Papa Francesco ha riorganizzato la Curia romana.