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Entro la fine del mese di gennaio, se le condizioni attuali resteranno tali, prenderanno il via i lavori per la riapertura del cavalcavia XXV Aprile. Lavori che dovrebbero durare, nella migliore delle ipotesi, quattro mesi con il traffico che potrà dunque tornare a scorrere tra la fine di maggio e giugno.
E’ questo l’auspicio dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Novara Rocco Zoccali. «E’ ancora presto per dirlo con certezza, ma se le previsioni resteranno quelle emerse in via preliminare ci si augura dare avvio ai lavori entro gennaio». Le prime stime per il costo dell’intervento «sono di circa 1milione di euro». La situazione, come noto, resta di grande disagio.
D’altronde, nell’area di Sant’Agabio, anche il ponte del Terdoppio è ammalorato e aperto a senso alternato di marcia.
La nomima di un commissario? «E’ una delle tante possibilità che l’amministrazione ha valutato per accorciare al massimo i tempi per poter procedere. Ovviamente ci sono i tempi tecnici degli appalti per le opere pubbliche, le varie procedure vanno rispettate, vedremo non è detto che sarà così».
«Stiamo attenzionando tutti i ponti della città. Voglio ricordare che sul Cavalcavia 25 Aprile c’è anche in corso una indagine. Ovviamente non si poteva far altro che chiudere dopo il cedimento della spalletta. E’ fondamentale verificare la stabilità di tutto il cavalcavia compresa la verifica sui giunti».
In un primo momento era stato richiesto l’intervento del Politecnico di Milano per l’analisi e la progettualità di intervento sul ponte. Invito però che è stato declinato per una questione di tempi. Ad essere incaricata è stata così la società A+M. «Si sta procedendo alla redazione del progetto esecutivo per la messa in sicurezza del cavalcavia – prosegue Zoccali –
Parallelamente è stato affidato l’incarico ad una società che fa prove geologiche. Sono state eseguite ma ancora oggi non abbiamo l’esito che dovrebbe arrivare per l’inizio della prossima settimana. Senza questa analisi anche il progettista non è in grado di sapere che tipo di progettualità mettere in atto. Ovviamente si analizzerà anche la parte che non è stata oggetto dell’evento». Il cavalcavia ha due parti di terrapieno e una di impalcato. Come si procederà al reperimento dei fondi? «Sono già stati accantonati una serie di fondi che sono stati individuati – dice ancora Zoccali – L’opera ovviamente dovrà essere eseguita il primo possibile e diventa fondamentale per la viabilità in una delle arterie piu importanti della città».
Qual è la situazione del ponte del Terdoppio?
«Come sappiamo è oggetto di restringimento. Questo ha ridotto il carico. Sono stati eseguiti gli accertamenti di secondo livello compresi rilievi sotto il ponte con prelievi e sono anche stati montati sensori collegati di remoto per monitatore la struttura in modo costante. Non abbiamo ancora un’ipotesi progettuali di intervento. Si potrà arrivare ad una sua sistemazione parziale o demolizione. Sono state contattate due ditte private e anche il Genio militare, si pensa ad un ponte provvisorio. I costi oscillano tra il milione e duecento mila euro e il milione e mezzo.

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