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Con l’apertura in basilica dello Scurolo, oggi pomeriggio, venerdì 20 gennaio, il vescovo Franco Giulio Brambilla ha dato il via ufficiale alle celebrazioni per la festa patronale di San Gaudenzio. Un momento sempre molto atteso dai novaresi e che, come sottolineato in gran parte degli interventi, è finalmente tornato alla sua completa normalità. I fedeli, infatti, da oggi, possono tornare a salire direttamente allo Scurolo come in epoca pre-Covid; una tradizione che è molto mancata a tutti i novaresi.

«Una celebrazione, quella di oggi – ha spiegato don Renzo Cozzi, parroco delle Parrocchie Unite del Centro città – che dà inizio alle festività per il santo patrono della nostra diocesi. Rispetto al passato, l’abbiamo anticipata di un giorno. Attendevamo da molto di poter rivivere questa parte delle celebrazioni nella sua normalità. E, oggi, con la salita allo Scurolo, finalmente potremo viverla». Paolo Piantanida, presidente della Fabbrica Lapidea della Basilica di san Gaudenzio: «È spiaciuto a tutti non poter recarsi allo Scurolo in questi anni di pandemia e dover celebrare il momento in modo diverso. Quella di oggi è una giornata importante, che permette di riannodare i fili con il passato, con il tempo prima della pandemia. Questo, tra l’altro – aggiunge – è il primo anno in cui si potrà visitare lo Scurolo e poter godere della vista della cancellata completamente restaurata e con la sua doratura originaria». Piantanida ha voluto ringraziare la famiglia novarese cui si deve il progetto che ha portato all’intervento di restauro, la famiglia Martelli, «che ha voluto sostenere l’iniziativa in ricordo di Rosa Ubertalli Martelli».

Ha poi riferito il prossimo intervento in programma, «quello che riguarderà il recupero della parte centrale, davanti all’altare, della pavimentazione della Basilica». Sono state infine ricordate le sinergie instaurate con alcune scuole, il Convitto Carlo Alberto e il liceo classico Carlo Alberto. «Un rito di apertura – ha concluso – che non è solo una cerimonia, ma qualcosa di molto di più per tutta la nostra città e che ci porta a pensare al futuro».

Il vescovo Franco Giulio Brambilla ha ripreso uno stralcio della vita di San Gaudenzio, letto in Basilica da don Carlo Scaciga come da tradizione, una biografia che ne ricorda le origini, il suo legame con Ambrogio e il suo essere stato consacrato vescovo da Simpliciano, quindi ha ricordato come: «quella di quest’anno è la mia decima festa di San Gaudenzio. È la decima volta che introduco la festa patronale, una festa che – ha sottolineato anche lui – può essere di nuovo vissuta in ogni suo aspetto, nella sua totalità».

La cerimonia si è conclusa con la salita e l’apertura dello Scurolo da parte del vescovo. Per chi lo ha voluto, anche la possibilità della benedizione di oggetti cari all’urna del patrono. Tra i presenti il sindaco Alessandro Canelli, per la Provincia la vice presidente Michela Leoni, il prefetto Francesco Garsia e poi il Questore Alessandra Faranda Cordella e il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Antonio Renzetti.

La festa per San Gaudenzio è poi proseguita al Faraggiana con la consegna dei riconoscimenti dei Benemeriti della Solidarietà e dei Novaresi dell’Anno.

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