“Protagonisti”. Una sola parola per lo slogan della Festa degli Italiani, l’evento che a Lisbona ha chiamato a raccolta 65mila italiani riuniti per la GMG lo scorso 2 agosto. “Protagonisti” della giornata mondiale della gioventù – le bandiere tricolore sono le più numerose -, ma prima di tutto “Protagonisti” della propria vita e del tempo che stanno vivendo.
Sono stati chiamati ad essere sempre in prima fila dal cardinale Matteo Zuppi, ma anche dai tanti artisti, sportivi, persone impegnate nel sociale che hanno preso parte all’evento centrale per gli italiani nel Passeio Maritimo de Algès a Lisbona portando la propria testimonianza e indicando una via ai ragazzi.
«Siate protagonisti! – le parole del presidente della CEI – Il nostro protagonismo non ingrossa la quadra degli individualisti, è una via per non perdere la nostra vita».
I nostri giovani all’evento
Anche i giovani della diocesi di Novara hanno partecipato, sventolando la bandiera con il nome della propria parrocchia, con lo striscione del proprio oratorio. «E’ stato bello incontrarsi con così tanti italiani, fare festa e poi pregare tutti insieme! – racconta Luca Alberto Cicalò, della parrocchia di Domodossola -. Ci siamo sentiti a casa». «La festa è stata una bella occasione di incontro per i nostri ragazzi, vissuta con entusiasmo», conferma don Andrea Vigliarolo, coadiutore del gruppo di Sant’Agabio di Novara.
Ai piedi del palco, alcuni di loro arrivati parecchie ore prima della festa.
C’è chi ha realizzato quasi un vero e proprio accampamento per essere in prima fila, per ascoltare i propri beniamini, per saltare, cantare, fare festa e ascoltare le testimonianze che durante la serata sono state pronunciate dagli ospiti.
Le testimonianze degli ospiti
Come Cristina Chirichella. La pallavolista, capitana di Agil Volley – la società novarese – che dal palco ha incoraggiato i giovani a non avere paura delle sconfitte: «Servono come le vittorie. Perché permettono di migliorarci. Quando trovate la vostra passione, buttatevici a capofitto perché vi regalerà tante emozioni».
Poi, il palco tutto per il professore e scrittore Enrico Galiano, che ha ricordato ai ragazzi che «voi non siete il futuro, siete il presente». Tante le canzoni simbolo degli anni ’80, ’90 e del 2000. Veri e propri tormentoni. Come “Notte prima degli esami”, cantata da Fiat 131. La musica ha lasciato spazio a messaggi sociali dedicati ai giovani. Con veri e propri appelli. Come il “no” alla droga. E il tema della partecipazione politica e del voto. «La partita del cambiamento si gioca qui e ora. Si gioca insieme», ha detto don Luigi Ciotti.