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A fine anno il Crodino non sarà più imbottigliato nello stabilimento di Crodo, a seguito dell’accordo che la Royal Unibrew (gruppo danese proprietario dal 2018 dello stabilimento ossolano) ha siglato negli anni passati con la società Campari, detentrice del marchio dell’analcolico biondo più famoso nel mondo.

Tuttavia le previsioni per lo stabilimento ossolano sono buone, grazie all’arrivo di nuovi investimenti, come trapelato durante il “Family and Friends” dell’azienda, il primo organizzato dopo la pandemia, nell’anno del 58° compleanno dell’analcolico biondo.

«L’iniziativa, già avviata nel 2019, ha visto la partecipazione di 250 persone (soprattutto famigliari dei dipendenti) – spiega il direttore dello stabilimento di Crodo, Diego Volpi – che hanno visitato la struttura e apprezzato le degustazioni».

Secondo il direttore Volpi «il futuro dello stabilimento è roseo. L’anno scorso abbiamo fatto il record dei volumi di produzione, quest’anno siamo molto vicini ad un simile risultato; abbiamo aumentato le produttività, soprattutto della linea lattine (quella che produce di più) di quasi il 20 % e abbiamo un piano di investimenti che da qui a tre anni ci porterà a raddoppiare i volumi produttivi dello stabilimento di Crodo. L’anno prossimo pensiamo di raggiungere un milione di ettolitri e abbiamo piani per raddoppiare nel 2026-27».

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