«Il dialogo, il mettersi nei panni dell’altro, l’ascolto. Sono gli ingredienti per il raggiungimento della pace. Oggi c’è un grande bisogno di parlare e di ascoltare parole di pace. Quello che occorre è trasformare il conflitto armato in un dialogo costruttivo, fermando la guerra».
Sono le parole di Daniela Sironi, responsabile della Comunità di Sant’Egidio, al convegno “Quale pace”, promosso al Castello di Novara da molte associazioni cittadine.
Un incontro che, come spiegato dagli organizzatori, ha voluto riflettere sul conflitto in Ucraina e, più in
generale, su tutte le guerre, «perché tutti dobbiamo fare la nostra parte per arrivare a un mondo di pace».
Sono, tra l’altro, anche le parole (prese da Albert Einstein) con le quali si è chiusa la dichiarazione finale del vertice di Vienna per la pace in Ucraina di giugno: “Tutti dobbiamo fare la nostra parte, per
essere all’altezza del compito della Pace”.
Un vertice promosso da movimenti della società civile.
«Se però, a parole – rilevano gli organizzatori – la pace è l’obiettivo comune, la diplomazia internazionale gira a vuoto da mesi».
Una serata che, moderata da Renato Bolognese di Assopace, ha visto l’intervento di Sironi, Francesco Vignarca, della Rete Italiana Pace e Disarmo e di don Renato Sacco, consigliere nazionale di Pax
Christi.
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