Ci sono i maltrattamenti, tanto fisici quanto psicologici, c’è la violenza assistita – quella di cui sono testimoni i bambini – e ancora quella economica. I soprusi subiti, ma anche la forza di reagire. È quanto emerso nelle storie di vittime di violenze raccontate al Castello di Galliate al convegno “Storie di tutti i giorni. Insieme contro la violenza sulle donne”.
Un appuntamento promosso dalla Polizia di Stato con il Comune per la Giornata contro le violenze di genere del 25 novembre.
Tra le tante c’è la storia di Gioia, figlia di un matrimonio fatto di angherie, che ha chiesto ripetutamente alla madre di lasciare il marito-padre per salvarsi ed essere accolte in un programma di protezione. La madre l’ha ascoltata, ma Gioia è arrabbiata perché l’ha fatta aspettare. C’è Alice, costretta a dormire all’aperto o in vagoni abbandonati. Ci sono Venere e il “suo principe”, il suo bimbo, dal quale ha preso la forza per reagire. Giunta in ospedale di notte con gli abiti stracciati, i lividi e i denti rotti, senza conoscere l’italiano, ma molto preoccupata per il figlio a casa con un uomo violento. Venere ce l’ha fatta e ora il piccolo principe va alla materna e mamma e bambino stanno bene.
A raccontarle Roberto Musco, responsabile dell’Ufficio minori e vittime vulnerabili della Questura, Elia Impaloni, alla guida del Centro Antiviolenza Cav Spazio Donna di Novara, Luisella Perucca, coordinatrice sportello antiviolenza dell’Aied, Paola Maggiori, psicologa e psicoterapeuta, vicepresidente del Cipm (Centro Promozione Mediazione) Piemonte e l’avvocato Elisabetta Lombi. Tra il pubblico associazioni, dai City Angels a Sbulloniamo Insieme, e rappresentanti di ospedale Maggiore e Forze dell’Ordine.
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