Ferrovia Vigezzina
«Per cento anni abbiamo svolto un grande servizio – dice il direttore della Ferrovia Vigezzina Matteo Corti – e per noi è un punto di inizio, vogliamo dare continuità a quanto fatto nello scorso secolo e abbiamo una serie di investimenti in corso». «Abbiamo appaltato 60 milioni di progetti – spiega Corti – per il rinnovo del materiale rotabile e per i sistemi di sicurezza». Per la ferrovia è un periodo molto ricco e intenso dal punto di vista della crescita aziendale, sia in termini di competenze interne, che di numeri e di investimenti. «Prolungheremo i festeggiamenti del centenario per tutto il 2024, con iniziative che coinvolgono tutto il territorio attraversato dalla ferrovia. La festa della ferrovia – dice Corti – è la festa del territorio, il 2023 è stato un anno di successo continueremo in questa direzione».
L’impresa occupa 70 persone, e negli ultimi anni sta assumendo molto, soprattutto per ottemperare al quadro normativo dal punto di vista della sicurezza. La ferrovia Vigezzina è anche molto attenta allo sviluppo turistico del territorio. «Cerchiamo con i Comuni e con gli enti di fare da vetrina e creare dei pacchetti che riescano a far apprezzare a bordo dei nostri treni i bellissimi paesaggi». La ferrovia è formata da tredici treni ma c’è un progetto in corso per il rinnovo di una parte del materiale rotabile, in alcuni casi è un po’ vecchio. «E’ il momento di rinnovarsi – conclude Corti – e stiamo investendo in questa direzione».
Parco Val Grande
«È stato affidato l’incarico per la definizione del piano per il parco – spiega il presidente del Parco Nazionale della Val Grande Luigi Spadone – che oltre ad essere uno strumento obbligatorio previsto dalla legge consente di pianificare quello che si può fare all’interno delle varie zone». Il piano è rimasto fermo da anni in attesa dell’allargamento, oggi concretizzato con l’ingresso di tre nuovi Comuni (il capoluogo Verbania, Ornavasso e Mergozzo), dell’intero territorio di Caprezzo e una porzione del territorio di Vogogna.
«Un percorso che ha avuto avvio nel 2019, anche se c’è un ricorso che è stato presentato da un comprensorio alpino di caccia che sarà discusso a breve – spiega Spadone – è giunto il momento di arrivare a definire il piano del parco e quello che le aree all’interno possono fare». L’allargamento del parco darà nuove prospettive sia per l’agricoltura sia per il turismo. «Sono aree – dice Spadone – che non sono a tutela integrale, sono aree in fascia più morbida rispetto a quella prevista dalla legge quadro sui parchi». Nel 2024 verrà concretizzato il progetto di creare da Trontano a Parpinasca un percorso per e-bike in una strada carrozzabile, senza impatto ambientale, che consentirà anche a chi non è allenato di salire in quota.
L’articolo in edicola da venerdì 12 gennaio. Altri articoli e altre notizie provenienti dalla Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale, che si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente da qui.