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Cosa ne sarà del vecchio ospedale una volta pronto quello nuovo? La città si interroga e per dare una risposta si è iniziato il percorso partecipativo +Maggiore che riguarda proprio la trasformazione e la rigenerazione dell’area dello storico e centralissimo Ospedale Maggiore della Carità. Un percorso affidato alla fondazione «Riusiamo l’Italia» con la collaborazione del Politecnico di Milano.

Un programma che ha preso avvio due anni fa con lo scopo di portare le idee per il riutilizzo.
Sono previsti ora due appuntamenti aperti a tutti. Il primo Focus è in programma questo sabato 6 aprile dalle 10 alle 12 al Castello Sforzesco, per approfondire le problematiche dell’area rispetto ai gruppi consigliari del Comune di Novara, gli stakeholders già intervistati durante le fasi di ascolto preliminare e ai loro rispettivi entourage tecnici o amministrativi. Il secondo Focus è previsto per martedì 16 aprile dalle 17,30 alle 19,30 sempre al Castello.

Rispetto alla complessità del tema +Maggiore non può che essere considerato un primo passo verso l’apertura di un vasto e articolato dibattito pubblico su ciò che lo “spostamento” di una funzione così importante della vita della città, andrà a sviluppare attraverso le più svariate possibilità.
L’area dell’ospedale si estende su una superficie di 68 mila metri quadrati, pari all’11% della cinta dei bastioni, un complesso su cui ogni giorno gravitano quasi 3mila persone tra dipendenti, operatori di altre aziende, pazienti e familiari. 
Il primo percorso aveva portato a undici interviste: al sindaco, ai sindacati, all’azienda ospedaliera, agli ingegneri della Provincia, all’Università del Piemonte Orientale, alla Fondazione Comunità Novarese, all’Ordine degli Architetti, al Centro Servizi per il Territorio e Camera di Commercio.
Il punto principale per tutti è valorizzare l’area nel modo più appetibile per il mercato.

L’articolo integrale con le altre notizie dai territori della Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale, in edicola a partire da venerdì 5 aprile. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero cliccando direttamente qui.

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