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Venerdì 5, sabato 6, venerdì 12 e sabato 13 luglio alle 21, dopo il successo dell’edizione 2023, che aveva registrato 1.300 presenze in due giorni, un nuovo grande allestimento del Teatro Coccia di Novara per vivere l’opera sotto le stelle. Un rinnovato sodalizio che nasce in sinergia con il Comune di Sordevolo e l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo.

Nel luogo che ospita da oltre 500 anni La Passione, in scena Aida di Giuseppe Verdi, progetto che si avvale del patrocinio del Ministero del Turismo, che ne ha riconosciuto il valore di trasportare l’opera oltre i propri confini e della Regione Piemonte.

La regia è una conferma, quella che porta la firma di Alberto Jona, direzione d’orchestra affidata a Marco Alibrando, scene di Matteo Capobianco che lavora in sinergia con il visual designer Luca Attilii, e con l’immaginario di teatro d’ombre a cura di Controluce Teatro d’Ombre; Ivan Pastrovicchio e lo stesso Jona al disegno luci. Costumi firmati da Silvia Lumes. In buca Orchestra Filarmonica Italiana. Confermata anche la presenza imponente del coro Schola Cantorum San Gregorio Magno di Trecate, guidato dal maestro Alberto Sala.

Tra le novità di questa edizione la presenza prestigiosa del danzatore e coreografo Ahmad Joudeh – che incontrerà il pubblico a Novara Martedì 25 Giugno al Teatro Coccia in un evento in collaborazione con la Fondazione Circolo dei Lettori – e la collaborazione con il Museo Egizio di Torino che festeggia nel 2024 i 200 anni dalla fondazione e che ha messo a disposizione consulenze scientifiche e materiali.

Due i cast previsti per le quattro recite, in cui si uniscono voci esperte del repertorio verdiano, con artisti in ascesa nel panorama internazionale. Nel ruolo di Aida Mary Elizabeth Williams (5 e 12 Luglio) e Serena Farnocchia (6 e 13 Luglio), Radamès è interpretato da Gabriele Mangione (5 e12 Luglio) e da Jason Kim (6 e 13 Luglio),Amneris è interpretata da Gosha Kowalinska (5 e 13 luglio) e Veronica Simeoni (6 e 12 Luglio),Amonasro è Gustavo Castillo, Ramfis Stefano Paradiso, il Re d’Egitto Luca Park, una sacerdotessa Elena Malakhovskaya (allieva Accademia AMO), un messaggero Davide Lando.

In scena le grandi masse di Aida fanno dell’opera un evento di partecipazione e comunità. L’opera diventa rito, portando in scena centinaia di figuranti dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, che affiancheranno i coristi della Schola Cantorum San Gregorio Magno. La collaborazione con l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo prende vita anche grazie ai volontari del territorio che lavoreranno come maestranze insieme ai professionisti del Teatro Coccia di Novara negli allestimenti, nella sartoria e per le scene.

Soddisfazione a conclusione della passata edizione da parte di tutti i protagonisti, primo tra tutti il Sindaco di Sordevolo, Alberto Monticone che aveva dichiarato: “Sono felicissimo del successo di queste serate. Di come il Teatro Coccia si sia amalgamato con la nostra comunità e di come il lavoro di tanti mesi abbia dato il risultato che tutti ci auguravamo. Questo dimostra che la strada è quella giusta e che sarà naturale proseguire con questa collaborazione anche per il futuro”. A partire dall’Aida di luglio.

Così Stefano Rubin Pedrazzo, Presidente dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo “L’emozione provata alla prima nell’Anfiteatro di Sordevolo con una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni è stata grandissima, credo sia stata una scelta vincente iniziare questa collaborazione con il Teatro Coccia di Novara unendo queste due realtà piemontesi con l’intento di raggiungere risultati importanti negli anni a seguire. L’associazione è onorata di questa iniziativa propedeutica alla prossima edizione della nostra nobile tradizione”.

A conclusione Corinne Baroni, Direttore del Teatro Coccia di Novara “A Sordevolo ho trovato un luogo e una comunità capaci di fare vera innovazione in un posto legato profondamente alla più antica delle tradizioni. È cosa oltremodo rara. Voglio ringraziare di cuore il Sindaco di Sordevolo e il Presidente dell’Associazione Teatro Popolare, con i quali è stato da subito sufficiente un “patto cavalleresco” per capire che il progetto avrebbe visto la luce e sarebbe andato in porto. E non solo. Sarebbe cresciuto. Un ringraziamento poi di cuore alla città di Sordevolo che ci ha accolti con spirito di condivisione e iniziativa”.

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