C’è chi è arrivato a teatro, a Novara, già conoscendo la storia di Dedalo e Icaro, chi ne sapeva solo una parte e chi nulla. Molti i ragazzi curiosi di vedere uno spettacolo che, mettendo in scena il mondo classico, il mito greco, avrebbe raccontato loro il complicato e delicato mondo dell’autismo. Tra difficoltà, isolamento sociale, sorrisi e miti e stereotipi da sfatare, da abbattere.
Sono gli studenti delle scuole superiori della città che hanno potuto assistere a “Dedalo e Icaro“, rappresentazione promossa dall’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Novara e Vercelli
(Angsa) e dal Centro per l’autismo Enrico Micheli con il Comune e ospitata al teatro Coccia l’altra mattina. Una pièce che è una co-produzione di Teatro dell’Elfo e Compagnia Eco di Fondo e che prima è stata messa in scena per il pubblico e, poi, in mattinata, per le scolaresche del capoluogo.
La compagnia protagonista dello spettacolo non è nuova ad accostare mito greco ai grandi temi d’attualità. L’ha fatto, in passato, con Antigone e Orfeo ed Euridice. All’uscita tanti i volti commossi da quanto visto e osservato sul palco. «Colpiti – hanno detto in molti – da una storia che, portata ai giorni nostri, ha saputo far capire quanto vive una famiglia con un ragazzo autistico, tra tempi per se stessi che si riducono, incomprensioni, litigi, ma anche gioie».
Jacopo Rossi, studente della terza E dell’Istituto per geometri Nervi: «entrando con i miei compagni in teatro mi aspettavo qualcosa di bello e significativo. E così è stato. Uno spettacolo molto coinvolgente con un insegnamento importante. Conoscevo il mito di Dedalo e Icaro, ma questa rilettura è davvero forte, intensa». Per Dorothy Lucchesi, anche lei terza E Nervi: «La storia non la conoscevo benissimo, ma mi attendevo uno spettacolo emozionante e che desse un messaggio. E così è stato …
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