Via libera alla variante urbanistica per l’ampliamento della coltivazione della cava di marmo in località Lorgino di Crevoladossola, con gli 8 sì della maggioranza, un assente, e le 4 astensioni dell’intera minoranza.
Così nell’ultimo consiglio comunale crevolese, al cospetto di molte persone, a cominciare dal legale rappresentante della proprietà, la società Palissandro Marmi S.r.l., Lorenzo D’aloisio.
Scontata la presenza del pubblico, se si pensa che può essere in gioco la più grande azienda del territorio con circa 150 dipendenti e che l’attività estrattiva comporta dei disagi ai residenti della frazione Villa Dell’Oro, la ragione per la quale nell’ottobre scorso è sorto il comitato “Conserviamo Crevoladossola”.
In apertura il sindaco Giorgio Ferroni ha illustrato il pensiero della maggioranza in merito alla discussione, «purtroppo più sui media e sui social», sui vari procedimenti amministrativi relativi alla conferenza dei servizi della Regione Piemonte, che sta lavorando per il rinnovo della concessione della coltivazione della cava.
Ha osservato che l’attività in essere «è impattante dal punto di vista ambientale e che sicuramente dei disagi ai residenti ci sono stati». Ha però rilevato come la stessa «sia strategica e importante per il territorio e per i suoi residenti, a partire dalle maestranze che vi trovano occupazione».
Richiamando la delibera della convenzione tra Comune e Pallissandro Marmi, ha sostenuto come quel documento costituisca «un punto di convergenza fra le esigenze pubbliche e quelle private», sul quale «nessuno ha posto osservazioni o opposizioni formali».
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