La linea Santhià-Arona mantiene una notevole importanza e il suo ripristino non può che avere ripercussioni positive. L’osservazione è di Michele Cimelli, vice-presidente dell’Associazione Ferroviaria Internazionale Torino Svizzera che ha lo scopo di rivalorizzare linee sospese, fra queste la Santhià-Arona. Michele Cimelli ha parlato alla biblioteca comunale di Cureggio, in uno degli incontri del “Marzo a Colori”.
Presentato dall’amico Alfredo Perazza, introdotto dal sindaco Angelo Barbaglia, il relatore ha illustrato i motivi che indussero, sin dall’epoca in cui Torino era capitale d’Italia, a realizzare studi per la linea: «Si trattava di collegare il capoluogo sabaudo al futuro traforo del Sempione e quindi al nord Europa passando quindi per Arona». Una linea che avrebbe svolto l’importante ruolo di asse per il traffico locale ed internazionale di merci e passeggeri. Poi scelte politiche hanno favorito il trasporto su gomma e nel 2012 la linea è stata sospesa, ma non soppressa.
«Fra le primissime conseguenze, l’aumento del traffico stradale, che ad esempio fra Arona e Borgomanero è aumentato del 60%» ha ricordato Cimelli. Ma ora ci sono speranze che venga ripristinata.
L’inchiesta del nostro giornale sul tema, con altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, si può trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 14 marzo. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.