Grande cordoglio e commozione nel mondo della cultura novarese.
Nella notte è scomparso Raul Capra, critico e storico dell’arte, autore di numerosi libri, pubblicati soprattutto con Interlinea, ma anche con tante altre case editrici italiane.
Capra, classe 1928, nella sua lunga carriera, è stato direttore editoriale di De Agostini e Fabbri, ma anche studioso di cultura delle radici e di fenomeni come l’archeologia etrusca e il dialetto.
Da giovane è stato assiduo frequentatore dell’ambiente culturale milanese, tra gallerie d’arte e teatri, vivendo per molto tempo proprio nel capoluogo meneghino.
Iscritto e socio anche del Centro Novarese di Studi Letterari e del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) .
Per Interlinea ha curato un monumentale volume sulla Fabbrica lapidea della basilica di San Gaudenzio, di cui è stato presidente per diverso tempo.
Tra i lavori per la casa editrice novarese, le sue opere più significative. A partire dalla traduzione del Cimitero Marino di Paul Valery sino a Tracce di Follia nelle “Vite” di Vasari. Capra è stato anche tra gli autori del catalogo su “L’arte di Gaudenzio Ferrari tra Novara e Varallo Sesia”.
Tra gli ultimi interventi pubblici del critico dell’arte, quello contro l’abbattimento della filatura Bossi di Cameri. «L’ex filatura – aveva sostenuto all’epoca – va salvata, è un gioiello di Cameri».
Il direttore del Centro novarese di studi letterari e fondatore di Interlinea, Roberto Cicala, così lo ricorda: «Raul è stato un intellettuale d’altri tempi, l’ultimo legato a grandi nomi della cultura e letteratura, da Strehler e Tadini a Emanuelli e Bonfantini, frequentati fin dagli anni dell’università al bar Brera di Milano. La sua eredità culturale – sottolinea l’editore – è in molte ricerche e pubblicazioni, la più importante il grande volume illustrato “La basilica di San Gaudenzio” che è la summa delle conoscenze sul monumento cui i novaresi sono più legati».
Capra lascia la moglie Pia Donati. I funerali si terranno con rito civile e la data è ancora da definire.