Sessantamila visitatori sinora per la mostra “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo”, che resterà aperta, al Castello, a Novara, sino a domenica 6 aprile. Un risultato significativo che ha portato gli organizzatori ad ampliare l’orario di apertura degli ultimi due giorni dell’esposizione promossa da Mets Percorsi d’Arte. Sabato e domenica, infatti, la mostra aprirà ai visitatori un’ora prima rispetto al solito, già dalle 9.
Nel percorso allestito nelle sale si possono ammirare 70 opere, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, dipinti che fanno luce sull’evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento. Un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell’arte, di cui sono stati protagonisti alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia e in Europa in quel periodo.
Tra le opere esposte anche dipinti che rappresentano territori del Verbano Cusio Ossola, come “Il ponte di Crevola sulla strada del Sempione” di Marco Gozzi, un olio su tela realizzato nel 1821, o anche “L’isola dei pescatori; Lago Maggiore (effetto di mattina)” di Filippo Carcano. Dalla campagna all’alta montagna, dunque, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio.
Nove le sezioni in cui si articola l’esposizione, come spiega il presidente di Mets e già Novarese dell’Anno, Paolo Tacchini. Si va da “La “Pittura di paese”: dalla veduta al paesaggio” sino a “Il naturalismo romantico d’oltralpe e la sua influenza sul paesaggismo italiano”, passando per “Incontri, amicizie e sodalizi artistici. Dallo studio ginevrino di Alexandre Calame a Rivara e Carcare”. O anche “Il naturalismo nel paesaggio urbano: tra i Navigli e il Carrobbio”, “Dalle Prealpi all’alta montagna” e “Il paesaggio divisionista: dal vero al simbolo Itinerario “Pellizziano””.
La mostra fa parte di un percorso di celebrazione e approfondimento della figura di Pellizza avviato da Mets con la Galleria d’Arte Moderna (Gam) di Milano, che ha avuto inizio a Volpedo con “Il fascino della natura. Paesaggi ritrovati di Pellizza da Volpedo”, una rassegna allestita nello studio del pittore da Mets e dall’Associazione Pellizza con la Gam.
Un itinerario, questo, presente nell’ultima sala della mostra novarese, che ospita anche “La Clementina” (1906-1907), una delle tre opere “ritrovate” esposte da Mets a Volpedo. Si tratta di un dipinto che «non si vedeva dalla Biennale di Venezia del 1909 ed era conosciuto fino ad ora solo attraverso un’immagine in bianco e nero».
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