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Domodossola è tornata dopo due anni a celebrare San Biagio nella cappella dell’ospedale. In occasione della festa del patrono del nosocomio, dal parroco di Domodossola don Vincenzo Barone il grazie ai medici e al personale ospedaliero per quanto fatto durante l’emergenza Covid e per quanto continua a svolgere ogni giorno con passione e spirito di servizio. Al termine invece è arrivato l’invito a chi di dovere a prendere decisioni sul futuro dell’ospedale domese. «Chi deve prendere decisioni le prenda – ha detto don Barone – qui c’è di mezzo il bene delle persone. Stiamo continuando a giocare, bisogna dire che anche le poltrone dopo un po’ si rompono. Prendiamo decisioni per il bene della gente».

Il ritorno della celebrazione nella cappella ha reso la funzione ancor più sentita, negli anni della pandemia la messa del patrono era stata spostata per motivi di distanziamento sanitario e per limitare il rischio del contagio da Covid 19 nella chiesa Collegiata. La chiesetta dell’ospedale era gremita nei primi banchi il sindaco di Domodossola Lucio Pizzi, il direttore sanitario dell’Asl Vco Emanuela Pastorelli, il direttore amministrativo Cinzia Meloda, l’addetto alla comunicazione dell’Asl Massimo Nobili molti medici, infermieri e volontari Avas. La messa presieduta dall’assistente spirituale in ospedale don Giuseppe Ottina è stata preceduta dal Rosario guidato dal parroco don Vincenzo Barone. Nel corso della celebrazione della messa vi è stata la tradizionale benedizione della gola.

Don Ottina ha invitato i fedeli a volgere lo sguardo a Cristo Crocifisso come luogo della salvezza si è poi soffermato sulla figura di San Biagio. Sempre in occasione della festa di San Biagio è stato annunciato che dal 28 febbraio ogni martedì sarà celebrata la messa alle 16.30 nella cappella dell’ospedale. Al termine sono stati distribuiti l’immaginetta e l’olio di San Biagio.

L’articolo sul nostro settimanale in edicola venerdì 10 febbraio e disponibile anche online.

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