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Una “straordinaria ordinarietà d’impegno”. Così Sergio Mattarella ha sottolineato il percorso di vita di Mariella Enoc che, al Teatro Civico di Vercelli, è stata insignita della Laurea Honoris Causa, conferita dall’Università del Piemonte Orientale. Evento storico, non solo celebrativo. Un momento per ricordare anche un altro cammino, quello dell’ateneo diffuso sul territorio (Novara-Vercelli-Alessandria), che ha compiuto i primi 25 anni e che – come ha rilevato il magnifico rettore Gian Carlo Avanzi – si appresta a coprire l’anno accademico numero ventisei.

A festeggiare Mariella Enoc c’era anche tutta la novaresità che conta (politica, imprenditoriale, culturale). Tanti docenti e universitari. Un tributo sincero per una figura simbolo del ruolo manageriale nel mondo della solidarietà e della sanità (ex presidente dell’ospedale Bambino Gesù). Instancabile e determinata, il suo “impegno” non è terminato. E nella sua “Lectio magistralis”, contravvenendo ai presunti limiti che l’età le potrebbe imporre, lancia una nuova sfida, che è anche uno stimolo per gli adulti: “Gli anziani hanno un compito, continuare a piantare semi. Ecco io vorrei ancora piantare semi, per affermare il valore della generatività e non della comunità sterile”.

Un profilo che appartiene alla Enoc, in perfetta sintonia con quanto poco dopo dirà il Capo dello Stato, il quale coglie “il disorientamento della generazione Z, inerte” cui si è riferito Federico Iato, rappresentante degli studenti: “Non considerateci svogliati, siamo invece pieni di risorse e passione”.

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