Sarà pronunciata mercoledì 7 maggio la storica formula latina “Extra omnes”, che segna l’inizio del Conclave. A farlo sarà il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dando così avvio alla clausura dei cardinali elettori all’interno della Cappella Sistina. Da quel momento, i porporati sotto gli 80 anni – i cardinali “elettori” – saranno isolati dal mondo per eleggere il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica.
Nella mattina del 7 maggio si terrà la Messa “pro eligendo Pontifice” nella Basilica di San Pietro, presieduta dal decano del Collegio cardinalizio. Al termine della celebrazione, i cardinali si muoveranno in processione verso la Cappella Sistina, intonando l’inno Veni, Creator Spiritus. Una volta giunti, presteranno giuramento e si chiuderanno “cum clave”, da cui il termine Conclave.
Per eleggere il Papa è necessaria una maggioranza qualificata di due terzi. Attualmente sono 135 i cardinali candidabili al soglio pontificio, dopo dieci Concistori convocati da Papa Francesco in dodici anni di pontificato. Due hanno comunicato che non potranno essere presenti. Servono quindi 89 voti tra i porporati per essere eletti a successore di Pietro.
Si tratta del conclave più “internazionale” di sempre. 53 cardinali sono europei, 37 americani (16 America del Nord, 4 America Centrale, 17 America del Sud), 23 asiatici, 18 africani e 4 oceaniani. Il più giovane è l’australiano d’adozione Mikola Bychok, 45 anni, originario dell’Ucraina, il più anziano lo spagnolo Carlos Osoro Sierra, 79 anni. Per la prima volta nella Cappella Sistina rappresentate 12 nazioni con elettori autoctoni, tra cui Haiti, Capo Verde, Papua Nuova Guinea, Svezia, Lussemburgo e Sudan del Sud.
Sono previsti quattro scrutini al giorno, due al mattino e due al pomeriggio. Se dopo la 33ª o 34ª votazione non si raggiunge una decisione, si passa al ballottaggio tra i due cardinali più votati. Anche in quel caso, resta necessaria la soglia dei due terzi, e i due candidati non potranno votare. La prima votazione si terrà già nella sera di mercoledì. Una volta eletto, al nuovo Papa verrà chiesto se accetta l’elezione e con quale nome desidera essere chiamato. Poi sarà la volta della fumata bianca, che annuncerà al mondo l’elezione del nuovo Vescovo di Roma. Dopo un momento di raccoglimento nella cosiddetta “Stanza delle lacrime”, il Pontefice indosserà i paramenti papali e si affaccerà dalla Loggia delle Benedizioni per il suo primo saluto e per impartire la benedizione Urbi et Orbi.
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