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Sabato 24 maggio 2025, alle 10 nella cattedrale di Novara, il nostro Vescovo Franco Giulio ordinerà preti don Francesco Antonio Fittipaldi, originario della parrocchia di Trecate, e don Michele Balzaretti, della parrocchia cittadina di Sant’Antonio. Essi ci hanno raccontato in qualche riga il loro percorso vocazionale che li ha portati a questo giorno così importante del loro cammino di vita.

La data della loro ordinazione presbiterale, anticipata rispetto al tradizionale periodo di inizio giugno (per semplici contingenze), vede però la felice coincidenza con il giorno della memoria di Maria Ausiliatrice. Affidiamo alla Sua cura materna i due novelli preti e l’inizio del loro ministero, soprattutto tra i giovani.

I due preti novelli celebreranno le loro prime messe domenica 25 maggio: don Michele presso la parrocchia di Sant’Antonio a Novara alle 10.30 e don Francesco presso la parrocchia di Trecate alle 16.30.

Don Francesco: «Dal mio sogno da ragazzo al sogno di Dio per me»

Crescendo, la scuola, la nascita di mia sorella Lucrezia e l’inizio del catechismo nell’oratorio. Ricordo che ero molto colpito dai sacerdoti della mia parrocchia. Giunto poi all’età della cresima cominciai ad avvertire l’esigenza di condividere con qualcuno quel sentimento profondo nei confronti del Signore. Allora, con l’aiuto della mia catechista, capii che il “don” del mio oratorio era la persona giusta. Cominciò quindi un cammino di confronto, durante gli anni delle scuole superiori.

Il 23 settembre 2018 sono entrato in Seminario a Novara: una casa accogliente ma anche esigente. Accogliente perché finalmente si realizzava il sogno di una vita; esigente perché vivere in comunità obbliga a limare un po’ quei lati del carattere più spigolosi.

Sono stato accolto nel settembre 2019 dalla parrocchia di Sant’Antonio a Novara, dove ho vissuto gli anni difficili del coronavirus e della ripartenza. In quel periodo il Signore mi ha insegnato che da me non voleva solo “qualcosa”, voleva tutto. Infatti, nell’anno di prima teologia, una notizia inattesa e spaventosa: la scoperta di un tumore al cervello. “Perché, Signore?”. Nel dicembre del 2019 ho vissuto l’intervento chirurgico, poi il delicato periodo della convalescenza, con quella domanda profonda e tagliente: “Perché proprio a me?”. Quell’esperienza di malattia ha rafforzato la mia fede e ha confermato la mia scelta.

La seconda parrocchia dove ho fatto esperienza pastorale è San Bartolomeo in Borgomanero, dal 2022, anno della quarta teologia. Tuttora svolgo qui il mio ministero come diacono. È una realtà poliedrica nella quale mi trovo molto bene.

È arrivato il momento dell’ordinazione sacerdotale: come disse un giorno un nostro professore in Seminario, “Dono del Signore e legittima aspirazione sul proprio futuro”. Certamente il 24 maggio 2025 si compirà quello che è il sogno di Dio per la mia vita. Sono pieno di gioia per questo momento e vi chiedo di pregare per me, perché ascoltando la voce del Signore io possa essere un pastore secondo il cuore di Gesù.

Don Francesco Antonio Fittipaldi


Don Michele: «L’ascoltodelSignore, della mia storia e del cuore»

Ho 28 anni e diventerò prete il 24 maggio 2025. Nel cogliere la mia vocazione, ricordo come tre tipi di ascolto siano stati fondamentali: l’ascolto di Dio, della mia storia e del cuore.

Iniziando dal secondo, la mia infanzia è stata felice, vissuta in una famiglia amorevole. La fede è entrata nella mia vita attraverso i nonni materni, che ho sempre visto partecipare con profondo rispetto alla Messa, anche se la mia partecipazione alla vita di Chiesa era molto superficiale.

A 15 anni la morte improvvisa di mio padre mi ha destabilizzato, rendendomi isolato e attaccato ai videogiochi; non frequentavo più, ma dopo alcuni mesi ho sentito il bisogno di aprirmi al Signore (ecco il secondo tipo di ascolto, quello di Dio!), iniziando a pregare seriamente e riscoprendo la bellezza della Chiesa: un bel fiore è nato da un concime che sembrava inutile.

Grazie anche al contributo di un sacerdote (ora felicemente missionario in Ciad) che mi ha coinvolto nell’oratorio, aprendo il mio sguardo alla dimensione invisibile della vita, mi sono immerso in mille attività, fino a che, durante un campo estivo del 2013, per una battuta di un completo sconosciuto, per la prima volta è emersa l’idea che il Signore mi volesse sacerdote: un pensiero che non mi ha più lasciato.

Data l’iniziale resistenza in famiglia, ho deciso di attendere, laureandomi in psicologia, ma contemporaneamente ho continuato il mio impegno in parrocchia e ho approfondito la mia spiritualità con corsi di esercizi spirituali e nel confronto con un padre spirituale.

La decisione di entrare in seminario è maturata dopo un colloquio franco con lui, e così nel settembre del 2018 ho iniziato questo grande percorso, che ora volge al termine. Da allora il terzo tipo di ascolto, quello del cuore, della libertà interiore, del sentirsi nel posto giusto al momento giusto, non ha mai smesso di dirmi che questa è la strada dove sono stato voluto.

Dopo un anno di esperienza in Pastorale Giovanile, due anni a Cerano e altri due nelle parrocchie di Gattico-Veruno, sono ora in servizio nel vivacissimo oratorio di Borgosesia; si apre una fase di vita nuova che è semplicemente entusiasmante. L’ambiente che ho trovato è fantastico e ricco di persone che desiderano camminare insieme verso la pienezza della vita… non posso che ringraziare e affidare al Signore tutte le attività che insieme stiamo portando avanti, perché non si stanchi mai di elargire abbondanti benedizioni su chi ha davvero sete di conoscerlo!

Don Michele Balzaretti


L’articolo, con le testimonianze dei due ordinandi, nello speciale “La Voce del Seminario”, con le notizie dal territorio della Diocesi di Novara si può trovare sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 23 maggio. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente qui.

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