Dai campi ai motori. La nuova frontiera si chiama idrogeno, anzi “Hydrogen Valley”. Siamo in mezzo alle risaie, Sarpom di San Martino di Trecate (che oggi appartiene al gruppo Api), simbolo da oltre settant’anni della raffinazione del petrolio. Entro il 2026 questa azienda (oggi dà lavoro a 400 dipendenti), produrrà anche idrogeno verde da fonti rinnovabili per decarbonizzare i propri processi industriali e rifornire le aree di servizio IP di Piemonte (Casale Monferrato) e Lombardia (Cassano d’Adda). Vale a dire: una svolta nel settore della mobilità cosiddetta sostenibile, finalizzata soprattutto al traffico pesante. In altre parole: carburante verde, privo di CO2, che alimenta camion, Tir, autobus.
Il progetto prevede un investimento totale di 30 milioni di euro, sostenuto da due bandi del PNRR e realizzato in un’area dismessa della raffineria, con la gestione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dalla regione Piemonte. I lavori si sono già iniziati. Ugo Brachetti Peretti, presidente di IP gruppo Api dichiara che questa iniziativa “è strategica per il Nord-Ovest e il nostro Paese. Puntiamo sull’idrogeno, insieme a carburanti tradizionali di qualità, biocarburanti, elettrico, perché siamo convinti che il futuro dell’industria e dei trasporti è multi-energia. E perché crediamo che l’idrogeno sia una soluzione efficace per decarbonizzare i settori ad alta intensità energetica come le raffinerie e il trasporto pesante.
La partnership tra pubblico e privato è importante per accelerare in questa direzione”.
“Il progetto di Trecate è fino a oggi il più rilevante, in termini di investimenti e produzione di idrogeno, fra i tre che la Regione ha potuto finanziare con i fondi del PNRR” prosegue Alberto Cirio, governatore del Piemonte”. Che aggiunge: “Novara gioca un ruolo importante anche grazie alla sua collocazione geografica e alle vie di comunicazione. Dopo la scelta degli investimenti di Amazon, Silicon Box (3 miliardi euro) ora arriva anche la Hydrogen Valley”. L’assessore regionale all’ambiente, ricerca e energia, Matteo Marnati: “Siamo per il concetto della sostenibilità tecnologica utilizzando tutte le opportunità: non esiste soltanto l’elettrico come unica soluzione”.
Nello specifico il progetto Sarpom prevede la realizzazione di un elettrolizzatore della potenza di 4MW e di due impianti fotovoltaici, nel raggio di 500 metri, con una potenza installata di picco di 6,7 MW e una produzione annuale di 9.000 MWh/anno di energia rinnovabile. La quantità di idrogeno verde prodotta ogni anno è stimata in circa 200 tonnellate mentre quella produttiva può raggiungere le 600 tonnellate. La Hydrogen Valley guarda a Est, Ovest, Sud e Nord. E non è soltanto modo di dire. La produzione di questo carburante naturale è strategico anche per essere al servizio di un territorio ad alta presenza di imprese, tra Piemonte e Lombardia.
La raffineria può velocemente rifornire le aziende sia attraverso il trasporto su gomma sia su ferro, grazie a uno scalo ferroviario proprio all’interno di Sarpom. Inoltre nel raggio di 30 chilometri sono presenti gli assi di trasporto stradale europeo Lione-Lubiana e Genova-Rotterdam, 25 industrie “Hard to Abate” (la misura che sostiene progetti di investimento e di ricerca e sviluppo per la decarbonizzazione”, dieci piattaforme logistiche e l’aeroporto di Malpensa. Alla presentazione del progetto, presentato dal direttore generale della raffineria, Giuseppe Buonerba, sono intervenuti anche la vicepresidente della Regione Piemonte, Elena Chiorino, il sindaco di Trecate e presidente della Provincia, Federico Binatti. Presente il sottosegretario Alberto Preioni. Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha inviato un videomessaggio.
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Gianfranco Quaglia