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È l’acqua a unire il lago d’Orta con il progetto dell’acquedotto costruito a Masango in Burundi, nel cuore dell’Africa. È la bella storia della fabbrica sul lago, dei rubinetti Fantini di Pella, che dal 2012 è guida del progetto “100 Fontane Fantini for Africa”, in collaborazione con la missione delle Suore della Carità di Novara. «Il primo step è stato la costruzione dell’acquedotto in Burundi – spiega, Daniela Fantini, ceo (Amministratore delegato) della Fantini – realizzato in soli due anni, dal 2012 al 2014, e che porta acqua pulita a venticinque mila persone della comunità di Masango. Il progetto è continuato con la realizzazione di altri interventi come la sistemazione della Casa delle Suore nella Missione e la costruzione di una scuola elementare a Bujumbura, la capitale, che ospita più di 300 bambini. Crediamo che questo possa contribuire alla qualità della vita della gente e assicurare loro un futuro migliore». Daniela Fantini aggiunge: «La nostra vuole essere un’azienda “umana” dove l’attenzione al territorio e alle persone è sempre molto alta e pertanto con una responsabilità sociale da condividere. I nostri progetti più belli e riusciti nascono dall’incontrarci, passare del tempo insieme, condividere con lo staff, con i clienti, designer e collaboratori». La fabbrica di Pella, fondata nel 1946 dai fratelli Fantini (Giovanni e Fino), porta nel proprio Dna, il design, tant’è che i primi rubinetti colorati diventati icona dell’azienda rivoluzionarono il settore della rubinetteria. Persino il Moma, il museo d’arte moderna di New York dal 1982, espone “Calibro”, uno dei prodotti simbolo della Fantini. Umanità, passione e sobrietà, ecco i valori caratterizzanti “la fabbrica sul lago”. 

«Fantini nasce settantasei anni fa, grazie all’intuizione di due fratelli, mio papà Giovanni e mio zio Fino entrambi accomunati dalla passione per la sperimentazione e l’innovazione, ma soprattutto imprenditori che amavano la qualità, le cose ben fatte che duravano nel tempo ed erano capaci di assumersi il rischio di realizzare prodotti innovativi, sempre un po’ più evoluti rispetto a quanto già esisteva». 

Attualmente occupa un centinaio di dipendenti e «i nostri prodotti – aggiunge Fantini – sono interamente fatti in Italia e questo ci permette di avere un controllo della qualità e del prodotto molto alto. Sono prodotti che rispettano le persone e l’ambiente, che hanno a monte delle scelte strategiche precise a tutela del consumatore e a protezione dell’ambiente, come l’adozione del “lead free”, cioè la scelta di fare rubinetti a bassissimo contenuto di piombo, o l’uso di materiali ecocompatibili come l’acciaio».  Dall’Europa agli Stati Uniti, non c’è posto al mondo dove non ci sia un prodotto Fantini. «Da allora abbiamo lavorato – aggiunge il numero uno di Fantini – con i migliori designer del mondo e oggi all’azienda è riconosciuto in campo internazionale il ruolo di indicatore di tendenza e innovazione». Per il 2022 si prevede una chiusura di fatturato di circa 42 milioni di euro. «Il nostro modo di fare prodotti viene da lontano ed è coerente nel tempo nel perseguire i valori fondanti. Quando lavoriamo a un nuovo progetto abbiamo sempre l’obiettivo di creare un prodotto che possa durare nel tempo, sia per la sua qualità e affidabilità, sia per il suo disegno». 

Per concludere sottolinea Fantini: «Mantenere l’equilibrio di un’azienda è un esercizio costante, non bisogna cedere mai, impegnarsi a fondo, con concentrazione, mettendoci l’anima e tutte le nostre energie»

Roberto Cutaia

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