l Venerdì Santo di Romagnano è probabilmente assai più “vecchio” di quanto la storia ufficiale possa documentare. Forse, la nascita di questa manifestazione (che è diventata un patrimonio collettivo) va retrodatata agli anni della dominazione spagnola. Quando i soldati – soprattutto andalusi – che presidiavano le zone di confine del ducato di Milano (del quale Romagnano faceva parte) decisero di ricordare la morte di Gesù come erano abituati a fare a casa loro.
Quei contingenti arrivarono in Valsesia dopo il 1524 quando, al guado “del morone” sconfissero l’esercito francese e uccisero il loro comandante Pierre Terrail di Bayard. Terminata la guerra guerreggiata, con la furia degli scontri e l’angoscia della battaglia, iniziò il tempo dell’occupazione amministrativa con ritmi più blandi e, persino, più noiosi.
Il clima nel nord dell’Italia – sempre un po’ uggioso e, alla fine, “triste” – sembrava il contrappasso della luce del loro sole che incendiava la terra e il cuore della gente. In Spagna – soprattutto nelle regioni meridionali – vestivano di colori accesi, come se, in ogni momento, fossero sul punto di partecipare a una “fiesta”. In quell’angolo di Valsesia, sulla riva del fiume, camminavano a testa bassa, intabarrati in grembiuli grigio antracite (le donne) e con abiti di un insopportabile marrone (gli uomini). Più imbronciati che pensosi. La faccia scavata dalle rughe. E le mani gonfie di fatica.
Poi parlavano in un modo del tutto incomprensibile con le vocali strascicate e la “u” chiusa come se fosse il retaggio di una lingua chissà quanto antica. Vuoi mettere con la cadenza allegra dello spagnolo costruito – nel lessico – per coniugare le espressioni grammaticali con le riverenze cavalleresche? I saluti si accordavano con gli inchini e anche una banale conversazione s’infiocchettava di galanterie.
Del resto, proprio da Madrid, l’imperatore Carlo V assicurò che utilizzava il tedesco per dare ordini al cavallo e il francese se doveva conversare con gli uomini. Ma se intendeva rivolgersi a Dio per una preghiera occorreva lo spagnolo…
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