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Pochi versi dello scrittore francese Charles Péguy, che con la forza sintetica della poesia dicono della Speranza: per Gesù che viene e per il Giubileo che sta per cominciare. Sono quelli che ha scelto il vescovo Franco Giulio Brambilla per il Natale ’24, come augurio «per noi, per le nostre famiglie, per le nostre città e i paesi, e per il mondo intero». Li proponiamo di seguito, con l’immagine che li accompagna: la Natività di Gaudenzo Ferrari della Chiesa di San Cristoforo, a Vercelli.


Pellegrini di speranza è il motto del Giubileo 2025,
che inizia la notte di Natale di quest’anno.

La Fede è una Sposa fedele.
La Carità è una Madre,
una madre ardente, piena di cuore.
O una sorella maggiore che è come una madre.
La Speranza è una bambina da nulla.
Che è venuta al mondo il giorno di Natale dell’anno scorso.

Perché la Fede non vede che quello che è.
E lei vede quello che sarà.
La Carità non ama che quello che è.
E lei, lei ama quello che sarà.

La Speranza vede quello che non è ancora e che sarà.
Ama quello che non è ancora e che sarà.
Nel futuro del tempo e dell’eternità.

C. PÉGUY, Il portico del mistero della seconda virtù,
in ID., I misteri, Jaca Book, Milano 1986, 165-168.

Con l’augurio di vedere, amare e sperare
per noi, per le nostre famiglie, per le nostre città e i paesi,
e per il mondo intero, ciò che non è ancora e ciò che sarà.

Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara

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