Per i morosi delle case popolari che hanno una cifra inferiore a 30 mila euro di debito ripartiranno i tavoli di lavoro.
Lo scopo è quello di ottenere un contributo secondo la condizione Isee per rientrare dal debito e mettersi in regola per non avere l’ansia di vederesi recapitare uno sfratto e dover uscire dalle case.
«L’obiettivo è quello di andare incontro alle famiglie che abitano nelle case popolari – ha spiegato il sindaco Alessandro Canelli – Abbiamo deliberato un intervento per rientrare dei soldi e per permettere alle persone di poter restare».
Si tratta di un problema ormai che perdura da tanto tempo. «E’ proprio così – prosegue il primo cittadino – E’ un annoso problema che arriva da tantissimi anni. Ci sono coloro che non possono pagare realmente e si chiamano incolpevoli poi invece ci sono quelli che lo possono fare ma non lo fanno e la situazione va cambiata».
Le case popolari sono circa 2200 di cui 350 di proprietà del Comune e la restante parte dell’Agenzia Territoriale della Casa (Atc). Il Comune affida comunque le sue case ad Atc.
Sono circa 460 i nuclei familiari che hanno debiti per meno di 30mila euro mentre sopra questa soglia ci sono circa 200 posizioni.
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