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Nel novarese, come nel resto d’Italia, c’è penuria di medici e questo vale anche per quelli di medicina generale, detti anche medici di famiglia. In queste settimane il tema è stato riportato all’attenzione dell’opinione pubblica da un acceso scambio politico che ha coinvolto il sindaco di Arona, onorevole Alberto Gusmeroli della Lega, e il segretario del Pd piemontese Domenico Rossi.

La carenza di medici di famiglia comincia a farsi sentire duramente specie nei territori più marginali, come alcuni comuni dell’Aronese, l’Asl di Novara sta aprendo ambulatori distrettuali per garantire il servizio ai pazienti rimasti “scoperti”, cioè senza medico di base.

Una iniziativa già sperimentata da circa un anno in Valsesia dall’Asl di Vercelli, dove la carenza di medici di famiglia è ancor più acuta. Anche i Comuni novaresi di Romagnano, Grignasco, Prato, Invorio, Nebbiuno e Oleggio Castello (come scritto a pagina 33) sperimentano con un proprio ambulatorio che se da un lato garantisce il servizio e le prescrizioni, dall’altro ha il limite di far interfacciare le persone con dottori sempre diversi a danno della qualità complessiva dell’assistenza.

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