Tutto come previsto: Galliate dice no al polo logistico di Pernate con un voto contrario della maggioranza consigliare. Il semaforo rosso sul gigantesco spazio per la movimentazione delle merci che si trova sul terreno di Novara ma sul quale Galliate ha diritto a pronunciarsi è stato acceso ieri sera nella seduta del consiglio.
A votare contro è stata, come accennato, la maggioranza che sostiene il sindaco Cantone uno dei maggiori oppositori dell’insediamento. La minoranza che fa riferimento all’ex sindaco Claudiano Di Caprio, che aveva in precedenza dato un assenso di massima al Polo logistico si è invece astenuta.
«Una scelta ben precisa e motivata – spiega il consigliere di minoranza Corrado Frugeri – presa perché l’intera vicenda complessiva del polo logistico presenta più d’una linea d’ombra. E così anche nella delibera presentata in consiglio comunale che ha tutti i connotati di una delibera puramente politica. Mancano, ad esempio, i necessari documenti ufficiali e quelli degli ipotetici incontri avvenuti tra l’amministrazione comunale e gli altri soggetti coinvolti».
“La nostra posizione non è mai cambiata – spiega il sindaco Alberto Cantone al nostro giornale in una intervista – e il nostro ‘no’ all’insediamento è rimasta tale. Quel progetto, al contrario dell’iniziale che puntava sull’intermodale, per noi non è accettabile”.
Ora resta da vedere come reagirà Develog, ovvero il proponente. In una lettera mandata nei giorni scorsi al comune di Galliate aveva prospettato la possibilità di un ricorso.
“Ognuno fa il suo mestiere – taglia corto Cantone – ma noi, dal punto di vista giuridico, siamo sicuri di essere nel giusto. Il possibile ricorso? Fosse per quello anche chi protesta a Pernate potrebbe sentirsi in diritto di farlo. Noi, in ogni caso, siamo pronti ad assumerci la responsabilità di una decisione presa liberamente”.
Oltre al no di Galliate, Develog potrebbe avere comunque un’altra difficoltà nello scetticismo che è emerso nel corso degli ultimi mesi anche a Novara. Anche se la giunta Canelli non è radicalmente contraria all’infrastruttura, la visione su dimensioni e impatto ambientale dell’estensione del Cim è cambiata ed è più vicina a quella di Galliate che a quelle del proponente.
Novara sembra intenzionata a chiedere un ridimensionamento (che difficilmente Galliate comunque accetterebbe) ma è pronta anche ad abbandonare al suo destino il progetto se non si arrivasse ad un accordo.
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