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Una veglia di preghiera per ricordare le tante vite spezzate alla ricerca di un futuro migliore, lontano da guerre e povertà. «Un momento per non dimenticare e, soprattutto – rileva la responsabile regionale della Comunità di Sant’Egidio, Daniela Sironi – per non ignorare quanto accade ancora oggi nei viaggi della speranza verso l’Europa. Una riflessione, una serata, per non voltarsi dall’altra parte e impegnarsi a sollecitare l’individuazione di vie legali d’accesso per chi necessita di soccorso».

È quanto vuole essere la preghiera “Morire di Speranza”, promossa in tutta Italia da Sant’Egidio in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. In città l’appuntamento è per lunedì 8 luglio, a partire dalle 21, alla chiesa parrocchiale del Sacro Cuore.

«Una preghiera – riprende Sironi – in cui ci raccogliamo insieme alle comunità dei migranti per rilanciare il nostro appello a un aiuto verso chi abbandona le proprie terre alla ricerca di una vita migliore. Sono morti che non vanno dimenticati. Occorre trovare un modo per accogliere chi fugge da conflitti e da vite insostenibili. Di tutte queste vittime che ci restituisce il mare non sappiamo mai nulla. Solo brandelli, tracce, di uomini, donne, bambini – moltissimi quelli che hanno perso la vita nei viaggi della speranza nell’ultimo anno – senza un nome …

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