Condividi su

“Papà, mi regali il telefono nuovo”? “Sì, a patto che mi prometti di studiare di più”. Il Natale si avvicina e, di queste conversazioni, si riempiranno i giorni e le cene delle famiglie italiane. In questi anni 20 del terzo millennio la percentuale di regali hi-tech durante le festività oscilla tra il 40 e il 50 per cento. Un trend che, se consideriamo le nuove generazioni, supera agevolmente la media nazionale. Se non fosse per la moda, i viaggi e la nuova mobilità sostenibile, generazione Z e generazione Alpha – ovvero giovani, adolescenti e preadolescenti – troverebbero sotto l’albero solo doni digitali. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche: dai localizzatori gps per borse o zaini agli anelli smart, fino ai grandi classici come auricolari o cover per telefonini.

Gli evergreen tech sotto il vischio

In cima alla lista dei desideri, però, restano smartphone, tablet, console e videogame. Prima ancora dei tradizionali pc. Un “regalone”, che non comporta solo uno sforzo economico per le famiglie, ma che dovrebbe richiamare ad una responsabilità educativa che parte da una nuova consapevolezza: l’importanza di accompagnare bambini e ragazzi ad un uso consapevole e positivo degli strumenti digitali. Tanto più quando i device sono regalati o concessi a figli e nipoti anche prima dei dieci anni di età.

L’equivoco del do ut des sotto l’albero

Il tanto anelato strumento digitale diventa così l’occasione per dare luogo ad un bonario ricatto emotivo. Il piacere della sorpresa va ripagato con l’impegno. Un impegno negli studi, nel tenere la camera ordinata, nel perseguire una dieta più sana e regolare, in quel “fare i bravi” che vuol dire tutto e niente.

Il diritto di non educare al benessere on-line

A che titolo regaliamo questi strumenti senza garantire ai nostri figli il giusto accompagnamento alla dimensione digitale? Che diritto abbiamo di pretendere in cambio la promessa di migliorare, di impegnarsi, di crescere, se siamo i primi a rinunciare al nostro ruolo di genitori, educatori e adulti responsabili? Il patto, per definizione, deve essere biunivoco. Perché il dovere di chi regala ad un minore un prodotto digital non si esaurisce nel momento in cui arriva Babbo Natale, bensì comincia da quando si scartano i pacchetti.

I patti educativi di fondazione Carolina

“Ci impegniamo ad essere prima di tutto noi l’esempio su come ci si comporta online e sui tempi e le modalità di utilizzo dei device”. Così recitano i patti educativi studiati da Fondazione Carolina in occasione dei regali tech a bambini e ragazzi. Ma noi adulti riusciamo davvero a farlo? Spesso non ascoltiamo i nostri figli, magari perché siamo online, eppure ci lamentiamo se sono sempre connessi! Dare il buon esempio, anche nella sfera digitale, non è solo una responsabilità educativa, è anche questione di salute.

Su minorionline.com, il nuovo portale dedicato al benessere digitale delle nuove generazioni, Fondazione Carolina mette a disposizione delle famiglie tre “contratti”, tre patti educativi da condividere con figli e nipoti una volta scartati i regali tecnologici tanto sognati. Poche e semplici regole, ma messe per iscritto in una veste grafica accattivante e innovativa. Scarica qui le tue copie gratuite: https://www.minorionline.com/materiali-per-te/patti-educativi/. Il nostro consiglio è quello di prendervi qualche minuto, magari dopo i festeggiamenti, per “sancire” un accordo tanto divertente quanto costruttivo, che possa responsabilizzare i ragazzi e ricordare l’impegno preso sulla base di poche regole precise e condivise.

Regole, esempio e presenza

Sono i tre Magi che possono donare ai nostri figli le giuste soluzioni per affrontare con serenità quegli ostacoli che, inevitabilmente, incontreranno lungo il loro percorso nell’habitat online. Adescamento, cyberbullismo, violenza e dipendenza online, challenge e sexting sono rischi troppo concreti per non prendere coscienza che il web non è un gioco, né un banale strumento, bensì un “luogo”. Un luogo che tutti sono chiamati ad abitare secondo gli stessi valori, doveri e diritti che regolano la nostra società, anche nella sua declinazione digitale.

Una nuova carta dei diritti dei minori

Con questo spirito Fondazione Carolina ha messo a disposizione della comunità educante una nuova Carta dei diritti dei minori online. Un documento a disposizione di tutti, ispirato alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ONU, adottata nel 1989, e prima ancora alla Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo del 1948.
Elementi centrali per la democrazia e la libertà a livello globale che aspettano ancora di essere declinati pienamente sul piano delle regole e delle tutele dei minori in ambito digitale.
Scopri qui il documento completo e condividi i singoli punti della Carta sul portale minorionline.com:
https://www.minorionline.com/materiali-per-te/i-diritti-del-minore-online/.

L’articolo – a cura di Fondazione Carolina – con altre notizie dal territorio della Diocesi di Novara, sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 13 dicembre. Il settimanale si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.

Condividi su

Leggi anche

In Primo Piano

Quell’ombra portata dai regali digitali per i bambini sotto l’albero

Fondazione Carolina

In Primo Piano

Cristiani in Medio Oriente: artefici di una pace possibile

Monica Curino

Diocesi

Nomine e spostamenti per sacerdoti in Valsesia, Novara, Borgomanerese e Ossola

Andrea Gilardoni