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«Dobbiamo ‘bombardare’ di firme i referendum abrogativi per bloccare l’invio delle armi in Ucraina e in tutte le zone di guerra. Per spegnere il rogo non si deve utilizzare la benzina». A parlare è Paolo Perrone, del comitato “Ripudia la guerra” di Novara.

Anche in città e nel Novarese sono nati gruppi per raccogliere firme per due quesiti referendari sul disarmo. Uno è proposto dal comitato “Ripudia la guerra” e uno da “Generazioni future”. Perrone, con altri volontari, tanto di uno quanto dell’altro comitato (Manuela Bordin, Nadia Mariazzi, Maria Rosa Loriga, Marco Calgaro e Andrea Avogadro), sta promuovendo banchetti per raccogliere più firme possibili. Il prossimo è per sabato primo luglio, dalle 9 alle 12, al Mercato Coperto di viale Dante.

I due quesiti referendari sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. La raccolta andrà avanti sino a fine luglio e dovrà raggiungere 500mila firme valide da presentare alla Corte di Cassazione e poi a quella Costituzionale, così da poter dare vita al referendum. Si potrà aderire anche online grazie alla piattaforma itAgile. Per farlo occorrerà registrarsi su generazionifuture.org. La decisione finale della Corte costituzionale sull’ammissibilità potrebbe giungere entro fine anno.

L’articolo integrale sul nostro settimanale in edicola venerdì 30 giugno. Il settimanale nelle edizioni Il verbano, L’informatore del Cusio, il Popolo dell’Ossola si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa direttamente qui

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