Duemilacento ore di ascolto fornite rispondendo a 6mila telefonate. Ma anche un contatto in rete, con la risposta a 400 mail e a 300 chat sul portale del servizio Internet@amico. Sono alcuni numeri del 2023
del Telefono Amico di Novara, che quest’anno compie 40 anni di vita. Nel capoluogo gaudenziano il servizio è nato, infatti, nel 1984. Ore che vengono coperte dall’impegno di 25 volontari attivi. Quarantacinque, invece, compresi i volontari e i soci sostenitori, gli iscritti all’associazione. Per celebrare l’anniversario si terrà un convegno dal titolo “1984-2024. 40 anni di Telefono Amico. Novara ascolta”, in programma il 13 aprile all’Arengo dalle 9,30.
Mission del servizio, l’ascolto, con sostegno a persone che vivono situazioni di difficoltà, emotive, finanziarie, psicologiche. «Telefono Amico – spiega la presidente Cinzia Bruschi – è stato fondato da Luciano Viana, psicologo e all’epoca direttore del Consultorio Famigliare Comoli. Già nei primi mesi di apertura del Consultorio arrivavano telefonate da persone che avevano bisogno di sfogarsi, che chiedevano consigli o esprimevano i propri disagi. Il tutto alla ricerca immediata di qualcuno disponibile all’ascolto. Da quest’esperienza è nato il Telefono Amico». Il filo del telefono diventava, e lo è tuttora, un aiuto per chi non trovava una via d’uscita. «Si premurava – continua Bruschi – di fornire ascolto, disponibilità e calore umano. Un numero di telefono che, rapidamente, diventò un osservatorio sulla città».
Uno spaccato che è ancora oggi. Nel 2023 gli utenti che si sono rivolti al servizio sono stati per lo più uomini, il 60%. La fascia d’età prevalente quella tra i 45 e i 65 anni. Tra i problemi che corrono sul filo solitudine, depressione, problemi famigliari e lavorativi.
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