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«Per noi tutti è stata una boccata d’aria tra tanti interventi gravi, con feriti e situazioni difficili. La nascita di un bimbo è sempre qualcosa di emozionante. Ancora di più se si dà una mano nel parto. Un intervento di soccorso, dunque, a lieto fine».
A parlare è Gabriele Gagliardi, 23 anni, di professione camionista e dal 2015 volontario soccorritore alla Novara Soccorso. È stato lui a guidare il resto dell’equipaggio di un’ambulanza di base chiamata dal 118 per una donna in travaglio, a Novara. Con altre due volontarie, Glenda Giorcelli e Chaima Kherachi, ha assistito la donna, al suo secondo figlio, a partorire direttamente in casa. Non c’era il tempo per condurla al Maggiore.

«Dalla centrale mi dicevano che aveva contrazioni ogni tre minuti. Qualche sospetto che non saremmo riusciti a portarla in sala parto l’avevo. Non è la prima volta che mi accade di intervenire in casa di una donna incinta. Ma mai avevo assistito al parto. Ricordo un’occasione di una signora, in attesa del suo quarto figlio, a cui alle due di notte si erano rotte le acque. Ma all’epoca eravamo riusciti a portarla in ospedale, dove il piccolo era poi nato. Lo scorso anno un bimbo è nato sulla nostra ambulanza, lungo la strada, a Galliate. Vedere il sorriso del bimbo e l’emozione del padre è stato bellissimo».

Gagliardi, autista dell’ambulanza, ha assunto il ruolo di team leader. Il bimbo, un maschietto, è nato in pochi minuti …

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