Cordoglio del mondo della cultura e della scienza a livello italiano ma anche la sensazione di un vuoto enorme nel tessuto della rete di relazioni umane di tutta la comunità di Borgomanero. La testimonianza di cosa rappresenti la morte, avvenuta a 94 anni, nella giornata di mercoledì, del professor Eugenio Borgna, psichiatra considerato tra i più grandi che il nostro paese abbia mai avuto, docente universitario, prolifico scrittore e saggista, lo dicono le voci di coloro che, avendolo conosciuto, raccontano, spesso senza trattenere l’emozione, la figura dello studioso e del medico, del docente, ma anche e soprattutto dell’uomo.
“Umanità” è proprio il termine che più di altri prevale quando si chiede un ricordo di Borgna. Accade ad esempio parlando con Carlo Viale, fondatore del festival della Dignità Umana di cui il professore è stato uno dei promotori e membro del comitato scientifico. «Sono toccato personalmente dalla morte di Eugenio – ci dice Viale -, un amico, un maestro, una mente eccezionale capace di parlare al cuore delle persone, un conoscitore dell’animo che mai si fermava alla superficie e che stupiva per la profondità. Nonostante l’intenso rapporto personale leggevo i sui libri trovando sempre qualche cosa di nuovo e di sorprendente: lavori di una mente sublime. Averlo avuto accanto è un prezioso regalo che la vita mi ha fatto».
Di Borgna scrittore, decine i suoi libri, parla invece il novarese Roberto Cicala, che con la sua Interlinea ha pubblicato una delle ultime opere “Apro l’anima e gli occhi”, «un piccolo testamento – dice Cicala – della sua idea di comunicazione interiore e di risposta al dolore di ognuno e dei nostri cari, a partire dall’esperienza della pandemia. Era una presenza necessaria per la cultura italiana, non solo psichiatrica, e la sua eredità resta importantissima (e non è un modo di dire retorico, una volta tanto), come quella di Giannino Piana cui era tanto tanto legato e proprio nel progetto della promozione della dignità umana».
«Professionalmente il professor Borgna – dice lo psichiatra Enrico Ferrari, suo discepolo – è stato una fonte di ispirazione per tanti colleghi e per me in particolare. Di lui sarà per sempre ricordato l’incitamento a superare la freddezza della diagnosi seguita dalla semplice somministrazione del farmaco, dando credito nella cura della malattia mentale all’approccio umano e all’ascolto del paziente».
Non manca chi sottolinea la rilevanza del suo impegno forse meno conosciuto di quello scientifico e professionale ma importantissimo, in seno al comune di Borgomanero di cui è stato per tre volte sindaco (dal 1969 al 1970, dal 1972 al 1973 e poi dal 1985 al 1986) e per quasi vent’anni consigliere nel gruppo della Democrazia Cristiana. Un compito che ha svolto portando avanti numerose iniziative che segnano ancora oggi la città.
«Come il padre Giacomo Luigi, sindaco per dieci anni, ha forgiato la città moderna – ricorda il direttore della Fondazione Marazza e studioso della Resistenza, Giovanni Cerutti – il professor Borgna lascia una impronta indelebile nella cultura di Borgomanero dove sarà ricordato per essere stato il sindaco che ha voluto un’istituzione come la Marazza, di cui fu poi anche il presidente. Era un uomo apparentemente sempre assorto e timido ma sapeva mettersi in ascolto, coltivando sentimenti profondi».
Parla di «esempio di studioso e di amministratore – l’ex sindaco di Borgomanero Anna Tinivella – che ha saputo dedicarsi come pochi altri alla cura dell’uomo e della città con due obiettivi convergenti: mettere il benessere della persona come fine del proprio impegno di vita». «Perdiamo un grande borgomanerese – ci dice infine l’ex assessore e ora consigliere regionale Annalisa Beccaria – una figura stimata non solo per il suo enorme valore scientifico che ha portato Borgomanero ad alti livelli. Personalmente, da persona vicina alla famiglia, sono stata profondamente rattristata. In tanti ne sentiranno la mancanza».
Borgna, nonostante il suo impegno a Novara (dove aveva diretto il reparto di psichiatria e dove era stato proclamato Cittadino dell’anno nel 2016, titolo poi ricevuto anche a Borgomanero nel 2018), era rimaso sempre profondamente legato alla sua città natale. Proprio a Borgomanero, in Collegiata, saranno celebrati i suoi funerali la mattina di sabato alle 11. Sarà seppellito nella tomba di famiglia che si trova sempre a Borgomanero. Lascia il fratello Riccardo e le sorelle Maria Emilia, Maria Teresa e Laura. Era vedovo della moglie Milena Feruta.
Un approfondimento nelle pagine dedicate a Eugenio Borgna sul nostro settimanale in edicola a partire da venerdì 6 dicembre. Il settimanale, con le notizie dal territorio della Diocesi di Novara, si può leggere abbonandosi o acquistando il numero che interessa cliccando direttamente sopra a qui.
Qui il messaggio di cordoglio del vescovo di Novara Mons. Franco Giulio Brambilla.