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Novara avrà una via intitolata a Enrico “Ricu” Tacchini, che, negli anni Ottanta, ha rilanciato il Carnevale, impersonandone la maschera, Re Biscottino, per 21 anni. Dal febbraio 1981 allo stesso periodo del 2001. E che non è stato solo questo. Ma anche attore dialettale di talento – a lui e a Mario Rossi si deve la nascita, nel 1974, della Compagnia del Gelindo – e ancora giocatore e allenatore dello Sparta Novara.

A darne notizia, Mauro Franzinelli, capo di gabinetto del sindaco, all’evento per i 100 anni della nascita di Tacchini “Il teatro e la maschera”, ospitato all’Albergo Italia (foto Alessandro Visconti).

Un evento promosso da Pro Loco, Academia dal Rison e Associazione Culturale Novarese con il patrocinio di Comune, Provincia e Centro servizi per il territorio.

«I ricordi sono importanti e si fanno con giornate come queste – ha detto – ma anche lasciando qualcosa di ‘scolpito’. Per questo, quando Gianfranco Pavesi, esperto di parlate locali, ha fatto domanda di un’area dedicata al “Ricu”, alla prima commissione toponomastica abbiamo provveduto. A lui sarà dedicata la passeggiata verde tra largo Piemonte e via Umbria. La targa indicherà ‘Enrico Tacchini, attore e maschera novarese’. L’inaugurazione entro primavera».

Un pomeriggio, quello all’Italia, che è stato una carrellata di curiosità e ricordi, tra aneddoti appunto e poesie che hanno raccontato il personaggio. A Tacchini si deve una svolta nel teatro in novarese e nella maschera, ma anche tanto altro.

Tra le curiosità emerse (altre ne potrete trovare sulla versione cartacea), l’episodio in cui Giulio Genocchio, ultimo Re Biscottino prima che la maschera e il Carnevale, a Novara, perdessero importanza (lo impersonò nel 1956), visto che lui non era stato bruciato per il maltempo, dà dell’usurpatore davanti alla folla al nuovo sovrano di Biscottinopoli, Tacchini appunto.

E al “Ricu”: “ohhh, l’è vera… ma ti sè… l’è tantu temp ca ti sè mort…!”. L’ultimo carnevalón cittadino si era fatto appunto nel 1956, chiudendo con un incredibile passivo. Tacchini chiude l’incidente nominando Genocchio Principe del Terdoppio.

O anche quello per cui la Compagnia del Gelindo, di cui Tacchini è stato uno dei fondatori, è riuscita a mettere in scena, tra la fine del 1974 e l’inizio del 1975, ben undici rappresentazioni del Gelindo. Un record.

A introdurre il pomeriggio Caterina Zadra e Gabrio Mambrini, rispettivamente presidente e segretario Pro Loco, il secondo anche attore con al “Ricu” 50 anni fa.

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