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«Prendi il largo!» è il tema della prossima Veglia delle Palme che si terrà sabato 9 aprile presso il Sacro Monte di Orta San Giulio. Storicamente questo appuntamento è stato la proposta con cui si è celebrata in diocesi la Giornata Mondiale della Gioventù, spostata di recente da Papa Francesco dalla Domenica delle Palme alla Solennità di Cristo Re. Nonostante questo cambiamento, il vescovo Franco Giulio ha desiderato che ci fosse ancora all’inizio della Settimana Santa un momento di incontro, preghiera e riflessione per e con i giovani della Diocesi, e io e i miei collaboratori, ben contenti, abbiamo accolto questo invito.


Veglia delle Palme 2022 ad Orta, «Gettare le reti per sognare insieme»

Ai piedi del Sacro Monte l’incontro diocesano dei giovani col vescovo Franco Giulio


Anche quest’anno la Veglia non è un evento isolato, ma si inserisce in un percorso, quello delle Lectio, ispirato all’ultima lettera pastorale del nostro vescovo dedicata alla Parola di Dio. In questo ultimo appuntamento abbiamo scelto di mettere a fuoco la dimensione vocazionale della Parola di Dio: Dio non smette di parlare agli uomini e alle donne, anche di questo tempo, e lo fa in modo speciale attraverso la sua Parola che chiama e chiama ciascuno ad essere “la migliore versione di se stesso”.

Durante l’anno abbiamo dato attenzione alle dimensioni del silenzio, dell’ascolto, dell’annuncio e ora, in ultimo, a quella di una vita che diventa risposta a Dio, che parla al cuore di ogni uomo per intraprendere con ciascuno una storia di amicizia e coinvolgerlo nell’avventura dell’amore. Come con Pietro, il Signore a ciascuno di noi chiede il permesso per salire sulla barca della nostra vita e ci invita a prendere il largo, per navigare a mare aperto e andare verso il punto più profondo della nostra esistenza e, scavando, trovare ciò che veramente cerchiamo e desideriamo: Dio prima sonda il nostro desiderio e poi ci chiama a sé! Sicuramente quello della vocazione è un aspetto affascinante e fondamentale della vita del cristiano, ma anche molto delicato e di cui spesso i giovani hanno paura, disinteresse o sospetto. Penso sia opportuno ritornare a parlare di vocazione, tutta la vita è una continua vocazione, superando però quell’idea di un conflitto di libertà, quella di Dio e dell’uomo, e di una visione statica e deterministica di vocazione, che spesso si vengono a creare: Dio non decide nulla senza o prima di te, ma ti mette attorno tutto ciò di cui hai bisogno per scoprire il modo con cui dare la tua massima risposta generosa a lui, alla storia, alla Chiesa, al mondo. Questo chiama in causa un altro aspetto, cioè il bisogno di persone in grado di accompagnare i giovani in un percorso di discernimento vocazionale rispettoso, sereno e serio, esigenza alla quale, come pastorale vocazionale, avremmo già voluto rispondere quest’anno, ma non si è riusciti a causa di alcuni imprevisti dovuti alla situazione pandemica. Resta sicuramente un obiettivo e un ambito su cui lavorare in futuro.

Spero che, per tanti giovani, la Veglia delle Palme possa essere quello che è stata per me alla loro età: un’occasione di grande respiro ecclesiale dato dall’incontro con giovani provenienti da diverse parti della diocesi e un momento prezioso durante il quale ascoltare o far emergere alcune domande importanti per la fede.

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