Ci sono voluti otto lunghi anni. Ma ora, in occasione della Festa patronale di San Vittore, la Basilica è tornata a risplendere come quando fu costruita secoli fa.
Lo ha ricordato il vescovo Franco Giulio Brambilla durante la celebrazione della messa per la patronale, concelebrata dal vicario generale, il verbanese, don Fausto Cossalter, con il parroco don Costantino, il coadiutore don Riccardo Cavallazzi e numerosi sacerdoti della città e della diocesi.
Si tratta – ha detto il vescovo – «di un vero biglietto da visita non solo per Verbania, ma per tutto il Lago Maggiore, reso possibile dalla tenacia di don Costantino». Una chiesa di mattoni, che per il vescovo però, è il luogo del nostro “grazie” quotidiano al Signore e lo spazio «dove la nostra vita si incontra con la dimensione del sacro e si accende la fiamma della fede».
Attraversando la basilica con lo sguardo e il cuore, poi, si arriva all’altare, «dove l’umanità incontra il Dio che ci viene incontro quando ci mettiamo alla mensa della parola e del pane, chiedendo al Padre che in cambio della nostra povertà ci dia se stesso».
E a dare l’immagine di questo spazio fatto di mura e pietre che diventa cuore della comunità la processione che ha attraversato le vie della città per giungere al lago, dove si è tenuto uno spettacolo pirotecnico che ha meravigliato i partecipanti.
Protagonisti della festa, anche i giovani, i ragazzi e i bambini, che durante la giornata hanno vissuto il San Vittore Day, con un anticipo di una giornata al Grest.
L’articolo integrale, con le altre notizie dai territori della Diocesi di Novara si possono trovare sul nostro settimanale, in edicola a partire da venerdì 10 maggio. Il settimanale si può leggere anche online, abbonandosi o acquistando il numero cliccando direttamente qui.