La violinista influencer Laura Marzadori è stata protagonista di un concerto nella cornice di Palazzo San Francesco, intitolato “Un violino in bella mostra”.
Primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, l’artista bolognese è al suo terzo concerto a Domodossola, il primo nel 2014, per un omaggio musicale a Giulio e Mario Ruminelli, il secondo nel 2021 con un recital in Collegiata.
Per questa occasione un programma virtuosistico ed emozionale, da Bach al Novecento di Prokofiev e Ysaye.
«È stato bello tornare in questa città, che mi piace molto, dove sono sempre accolta con entusiasmo. Per la prima volta ho suonato a Palazzo San Francesco: un luogo bellissimo» racconta la violinista trentatreenne, che ha proposto al pubblico un percorso musicale in sintonia con l’esposizione in corso “Nel segno delle donne” e regalando una prima esecuzione assoluta.
Laura parteciperà alla prima della Scala del vicino Sant’Ambrogio con il Boris Godunov di Musorgskij e prossimamente avrà impegni anche solistici, tra i quali la registrazione di un concerto di Fabio Vacchi, il compositore di pregio internazionale che ha preso casa a Domodossola.
Con 118.000 followers su Instagram, la Marzadori è molto attiva sui social. L’artista ha un’intensa attività solistica e può vantare collaborazioni con Brunello, Canino, Accardo e Lucchesini.
Federico Troletti, conservatore dei Musei Civici domesi, è particolarmente soddisfatto: «In questa nostra esposizione tra le donne che sono state effigiate dai grandi artisti vi sono anche delle musiciste, come la norvegese Lady Nanne Schrader, e quindi questa è una serata di immersione nella bellezza della musica e dell’arte».
Il Comune di Domodossola e i Musei Civici Gian Giacomo Galletti hanno organizzato questo evento in collaborazione con l’Associazione Culturale Mario Ruminelli, nel calendario di appuntamenti organizzati per arricchire l’offerta culturale, prima della chiusura dell’esposizione prevista l’11 dicembre.
A fare da sfondo alla serata musicale l’antico sipario restaurato di Bernardino Bonardi, che è tornato a vivere per quello per cui era stato pensato.