Arresto per Maurizio Rullo, ex patron del Novara Calcio spa. L’imprenditore che aveva guidato lo storico sodalizio azzurro (da non confondere con il Novara Footbal Club attualmente in serie C) e dopo la cessione a terzi recentemente sottoposto a fallimento, è finito in manette in una maxi operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) dei Carabinieri, coordinata dalla Procura Antimafia di Milano.
L’indagine che ha avuto anche il sostegno della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, ha condotto gli inquirenti a scoprire un’associazione a delinquere che, attraverso un esteso traffico di rifiuti ferrosi, ha consentito di ripulire e reinvestire oltre 10 milioni di euro.
Si tratta di rottami anche molto pericolosi, trasformati poi in rifiuti che potevano essere messi in commercio. Questo grazie a una serie di società, che, tra Italia, Germania e Ungheria, hanno consentito di rivenderli a prezzo di mercato.
Stando a quanto affiora il gruppo avrebbe messo in commercio oltre 165mila tonnellate di rifiuti illegali, fatti passare alle acciaierie come se fossero stati acquistati regolarmente da una società tedesca. I rifiuti andavano a finire nelle acciaierie di tutto il Nord Italia
Con i profitti generati come riferiscono i Carabinieri, venivano fatti investimenti nel medesimo traffico illecito di rifiuti ma anche in attività regolari, come l’acquisto di alcune quote del ‘vecchio’ Novara calcio 1908.
Con l’ex patron del Novara Calcio Spa, si trovano ora in carcere altre sei persone. Altre otto, invece, sono agli arresti domiciliari. Per altri quattro indagati, infine, è stato disposto il provvedimento dell’obbligo di dimora.
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere per il traffico illecito di rifiuti, riciclaggio, auto riciclaggio e altri reati. Disposto anche il sequestro di 90 milioni di euro.