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Migliorare la vegetazione, ricostruire gli habitat a canneto, mettere in campo azioni che portino al miglioramento delle condizioni della fauna ittica autoctona, del paesaggio del Lago Maggiore.

E ancora: realizzare strutture per la divulgazione e la didattica sui temi della tutela della risorsa idrica e dell’ambiente intorno al lago.

Il tutto per portare, nel complesso, alla riqualificazione ambientale del lago e delle sponde migliorando
gli aspetti della biodiversità e della fruizione.

Questi gli obiettivi dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore per i quali la Regione Piemonte ha stanziato 135mila euro.

Il Lago Maggiore, che punta tra l’altro al ripopolamento delle sue acque, attualmente è classificato in stato ecologico e chimico “buono”; tuttavia, risente di una qualità morfologica alterata dalla presenza di numerose “artificializzazioni” delle sponde, ovvero l’uso intensivo della zona di riva e le attività dell’uomo sono le principali criticità che portano ad alterazioni delle caratteristiche ecologiche e morfologiche del lago.

Articolo completo sul settimanale “Il Sempione” in edicola da venerdì 7 aprile e disponibile anche online.

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